Colata e fuga

Esplosioni nella notte, poi l'Etna si placa. Coldiretti: 'Allarme cenere' VIDEO

CATANIA – E’ cessata la notte scorsa la nuova fase eruttiva dal cratere di Sud-Est dell’Etna, che è stata spettacolare e intensa, anche per l’elevata energia interna alla struttura vulcanica. La fontana di lava si è spenta e la nube eruttiva, alta circa otto chilometri emessa dal cratere si è dispersa sul settore occidentale del vulcano.

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Persiste una debole e discontinua attività esplosiva intracraterica che produce una modesta emissione di cenere, dispersa nell’atmosfera nel settore nord-occidentale del vulcano. Il flusso lavico dal cratere di Sud-Est appare non più alimentato e in raffreddamento. Il fronte ha raggiunto una quota stimata a circa 2.850 metri sul livello del mare, a ovest di Monte Frumento Supino. Dalla breccia presente sul fianco meridionale del cratere di Sud-Est, dalla quale ha avuto origine la notte scorsa un flusso piroclastico, si osservano tuttora piccoli crolli di materiale instabile, con conseguenti piccole emissioni di cenere.

Sono state segnalate ricadute di materiale piroclastico prodotto dall’attività parossistica sui centri abitati (in particolare a Maletto) e fino alla costa tirrenica della Sicilia, a Sant’Agata di Militello e Capo d’Orlando, nel Messinese. L’ampiezza media del tremore vulcanico attualmente mostra un andamento abbastanza stazionario su valori medi e sorgenti situate in corrispondenza dei crateri centrali, a una quota di circa 2.800 metri sul livello del mare, dice l’Ingv. Il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è medio, con sorgenti prevalentemente localizzate nell’area del cratere Bocca Nuova. 

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L’Ingv ha emesso un’allerta per il volo (Vona) di colore rosso che resta ancora attivo, ma l’attuale attività del vulcano non impatta sulla piena operatività dell’aeroporto internazionale di Catania. E la Condiretti Sicilia manifesta grande preoccupazione: “Un anno di cenere. L’eruzione dell’Etna di ieri segna infatti quasi l’anniversario della prima forte eruzione del 16 febbraio 2021 e torna l’incubo per gli agricoltori. La nube porterà disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo e delle strade rurali. E’ un’ulteriore dimostrazione che siamo di fronte a cambiamenti per il vulcano e per questo occorre un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc”.

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