Esami maturità, no degli studenti: “Scelta imposta”

Corteo a Palermo anche per contestare l'alternanza scuola-lavoro

PALERMO – Studenti medi in piazza a Palermo per la manifestazione nazionale contro gli esami di maturità. Circa 200 ragazzi si sono radunati in piazza Verdi, davanti al teatro Massimo, dove stamani si terrà un incontro sul Pnrr organizzato dalla Presidenza del Consiglio, alla presenza del ministro Andrea Orlando. Gli studenti, che contestano anche l’alternanza scuola-lavoro, si sono poi mossi in corteo.

“Il corteo degli studenti non era stato autorizzato dalla questura per le norme previste nelle regioni in zona arancione. Infatti gli studenti avevano richiesto un presidio fisso per poi disattenderlo e sfilare lo stesso”, affermano gli investigatori. A protestate gli allievi del liceo classico Umberto I, insieme a quelli dell’Einstein e del Pio La Torre. Dal Giardino Inglese hanno poi sfilato per via Libertà. Nello striscione principale si legge: “La vostra scuola ci fa schifo”. Protestano contro l’alternanza scuola-lavoro, che ha fatto una vittima a Udine, un giovane diciottenne e contro la nuova maturità, che ha introdotto lo scritto anche della materia di indirizzo.

“Quello che è successo a Udine, la morte di Lorenzo durante le ore di alternanza, è la diretta conseguenza di un sistema basato sul profitto, che trasforma le scuole in fabbriche e aziende e che manda i ragazzi a lavorare senza nessuna precauzione. Già in passato erano successi incidenti durante le ore di alternanza, ma questa volta è stato oltrepassato il limite. Agli studenti non è più garantito neanche il diritto alla vita”, afferma Giorgio Caruso, rappresentante dell’Einsten.

Per quanto riguarda la nuova maturità, gli studenti lamentano di non essere stati interpellati nella scelta di modificare le modalità. “Una scelta imposta dall’alto e non condivisa dagli studenti. Siamo stanchi di questo sistema, a noi la scuola che manda a lavorare e uccide, che non rispetta la volontà degli studenti ci fa schifo e siamo pronti a tutto per cambiarla”, continua Nicoletta Sanfratello del liceo Umberto. 

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