“Dovremo vaccinarci annualmente”

La profezia di Magrini a Catania. Ma somministrazioni anti Covid frenano

“Come indirizzo generale dovremo vaccinarci annualmente. Del resto questa è la prima campagna di vaccinazione di massa a livello mondiale. Se sarà necessario rivaccinarsi tutti o solo i soggetti a maggior rischio al di sopra di una certa età si studierà nei prossimi mesi”. Queste le parole pronunciate a Catania dal direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, a margine della XX Conferenza nazionale sulla farmaceutica.

In Italia però continua la frenata dei vaccini anti-Covid. In questa settimana le somministrazioni quotidiane si sono tenute costantemente sotto quota 200 mila: ieri il punto più basso, 134 mila. Sono sempre le terze dosi a rappresentare il grosso delle iniezioni (ieri 88 mila), mentre le prime dosi stentano (ieri quasi 8 mila).

Dopo il picco delle 4,6 milioni di somministrazioni registrate nella settimana tra il 10 e il 16 gennaio scorsi, la flessione è stata costante: 3,9 milioni nella settimana tra il 17 ed il 23 gennaio; 3,5 milioni in quella tra il 24 ed il 30 gennaio; 2,5 milioni tra il 31 gennaio ed il 6 febbraio; 1,6 milioni tra il 7 ed il 13 febbraio. Il rallentamento segnala come la campagna vaccinale abbia ormai raggiunto la stragrande maggioranza degli italiani. In 48,9 milioni hanno concluso il ciclo primario (l’86,2% della popolazione complessiva). Hanno fatto la terza dose 36,6 milioni (il 62% della popolazione).

Intanto dopo le polemiche per lo stop del Senato, il Consiglio dei ministri ha approvato un fondo da 15 milioni di euro per gli indennizzi alle famiglie dei medici e del personale sanitario morti per Covid. L’indennizzo riguarda i medici non convenzionati Inail, ovvero non dipendenti dal servizio sanitario nazionale, che rappresentano oltre la metà dei medici deceduti, e il personale sanitario. “Abbiamo stanziato 15 milioni di euro per le famiglie dei professionisti sanitari che hanno perso la vita a causa del Covid. È un giusto riconoscimento che l’Italia deve a chi ha svolto il proprio lavoro per tutelare la salute di tutti noi”, ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza.

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