Vaccino Covid, dal 10 gennaio booster a 4 mesi

Figliuolo: "Corriamo per cercare di arginare la variante Omicron"

Scatterà dal 10 gennaio l’avvio delle somministrazioni dei richiami (booster) con un intervallo ridotto a 4 mesi dalla seconda dose. La data, che fino a ora era soltanto una ipotesi, è stata confermata oggi dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, in visita all’hub vaccinale nella caserma degli Alpini Vian di Cuneo.

“Darà un ulteriore impulso alla campagna; stiamo correndo per cercare di arginare la variante Omicron – dice -. Mi preoccupano ancora gli indecisi, un po’ di milioni di persone che potrebbero dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti”. 

“Mi preoccupano ancora – insiste il generale Figliuolo – quei 5 milioni e 750 mila italiani che non hanno ancora avuto alcuna dose. Siamo quasi al 90% tra prime dosi e guarigioni da almeno sei mesi, però in quella fascia, specie tra i 30 e i 59 anni, ci sono ancora un po’ di milioni di persone che potrebbero essere raggiunte dalle inoculazioni e potrebbero anche loro dare una mano ad arginare il virus e soprattutto queste varianti”.

“La Omicron è molto più contagiosa rispetto alla Delta, qualcuno dice fino a cinque volte, fortunatamente per ora non si stanno avendo evidenze cliniche di gravità, però è chiaro che chi ha fatto la vaccinazione completa e soprattutto chi ha fatto il booster è molto coperto rispetto alla Omicron. Non vediamo per ora in persone che hanno fatto il booster ospedalizzazioni o effetti nefasti”.

“Col decreto del 24 dicembre il governo ha messo in campo varie misure restrittive e per ora credo che queste bastino, vedremo più avanti l’evoluzione”, ha detto Figliuolo escludendo al momento nuove misure restrittive per contenere la pandemia. “Quello che spero è che tutti si convincano a vaccinarsi e in questo credo che una mano ce la darà il nuovo vaccino Novavax – aggiunge Figliuolo -. Penso possa attirare gli indecisi che stanno cercando di capire meglio cosa fare e in questo mi affido molto alla scienza, ai medici di base, ai farmacisti e ai pediatri: sono loro, più di me, che devono dare consigli alle persone. Quello che è certo è che i vaccini stanno dimostrando la loro valenza; se riusciamo ad avere una vita quasi normale lo dobbiamo ai vaccini”.

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