Pronto soccorso con soli 7 medici a Sciacca

Direttore sanitario chiede disponibilità ad altri reparti

SCIACCA (AGRIGENTO) – Con appena 7 medici chiamati a garantire i turni nell’arco delle 24 ore, il funzionamento del pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca è in grave sofferenza. È questo il motivo alla base della decisione del direttore sanitario Gaetano Migliazzo di rivolgersi a tutti gli altri medici in servizio nei vari reparti del “Giovanni Paolo II”, chiedendo formalmente la disponibilità alla copertura di turni in prestazioni aggiuntive proprio in area di emergenza. Una difficoltà che scaturisce dai ripetuti avvisi pubblici per il conferimento di incarichi per il pronto soccorso che però non hanno dato l’esito sperato. È un appello, quello della direzione sanitaria, per il quale il dottor Migliazzo ha dato 3 giorni di tempo per avere una risposta.

Parla di situazione gravissima il portavoce del locale Comitato per la sanità Ignazio Cucchiara, per il quale “siamo di fronte ad una autentica emergenza per l’ospedale di Sciacca, dove il personale è continuamente sottoposto a stress che mettono a rischio il diritto alla salute della cittadinanza, come rivelano le stesse ripetute disposizioni di servizio che obbligano i cardiologi in servizio a Sciacca a garantire turni negli altri ospedali della provincia”. Il comitato ha annunciato che chiederà un incontro urgente al commissario dell’Asp di Agrigento Mario Zappia.

“Non è possibile pensare di tenere in piedi il pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca, che deve anche avere l’area grigia anti Covid in questo periodo di emergenza sanitaria, con i medici di altri reparti che già operano con grandi difficoltà. Bisogna fare i concorsi e mettere a bando i posti a tempo indeterminato altrimenti nessuno andrà al pronto soccorso di Sciacca”. Lo scrive in una nota la presidente della commissione Salute dell’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo. “Lo stesso discorso – aggiunge – vale per gli altri presidi di emergenza e non solo per quello di Sciacca che peraltro è un Dea di primo livello, purtroppo è una situazione diffusa in tutta l’isola alla quale si deve porre rimedio al più presto con nuove assunzioni di personale medico e sanitario, come abbiamo sollecitato all’assessorato regionale per la Salute in più occasioni e recentemente con la risoluzione sul potenziamento degli ospedali di Licata e Canicattì”.

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