Ospedale Garibaldi Nesima allagato: al via accertamenti

Catania. Al vaglio la regolarità di un chiosco e di un distributore di benzina

Dopo gli allagamenti verificatisi al Garibaldi-Nesima a seguito dell’alluvione dei giorni scorsi, l’assessore comunale con delega all’Urbanistica Enrico Trantino ha chiesto immediate verifiche della situazione in atto, per accertare le cause dei danni.

“L’amministrazione Pogliese ha disposto nell’immediatezza degli eventi un’indagine conoscitiva per verificare cosa abbia provocato il riflusso dell’acqua in direzione dell’ospedale. In particolare, è stato chiesto di accertare se vi siano stati interventi edilizi che abbiano ostruito la canalizzazione delle acque nel fiume Acquicella e se gli stessi siano stati eventualmente realizzati in base a regolari autorizzazioni e in conformità ad esse. Informeremo gli organi competenti e la città dell’esito di questi approfondimenti”.

Nei giorni scorsi, infatti, l’ex sindaco Enzo Bianco aveva consegnato un’interrogazione a risposta urgente, firmata anche dal consigliere Lanfranco Zappalà nella quale si rilevava che “l’acqua che ha invaso l’ospedale è entrata direttamente dalla strada e che nei diciassette anni di apertura del Garibaldi Nesima non si era mai verificato nulla di simile, sopportando adeguatamente altre forti piogge che si erano verificate periodicamente”.

Bianco, prendendo spunto dalle dichiarazioni rilasciate dal direttore generale del Dipartimento di protezione civile Regione Siciliana Salvo Cocina (“Il fiume d’acqua non è riuscito a incanalarsi nel torrente che scorre a poca distanza dall’ospedale come succedeva in passato a causa del sopralzo del chiosco e del distributore di benzina che si trovano di fronte alla struttura sanitaria”) ha chiesto di conoscere “se esistono le necessarie autorizzazioni comunali e da chi siano state rilasciate e se siano state rispettate le norme previste dalla legge vigente per la costruzione di siffatti impianti a così poca distanza di un ospedale”.

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