Portuali contro il green pass, Palermo si dissocia

Al blocco difficilmente parteciperanno i siciliani: solo il 7% senza vaccino

(ANSA) - TRIESTE, 18 MAG - Immense gru di banchina, container a perdita d'occhio, migliaia di metri quadrati di superficie - tra magazzini, banchine e piazzali e tonnellate di merci in arrivo e in partenza da e per il Mediterraneo e il Far East: il porto di Trieste torna ad aprirsi alla città, con la quinta edizione di 'Open Day' di domani. Oggi l'anteprima era per gli 'Instagramer', ovvero gli appassionati del social network che permette la condivisione di immagini e brevi video, che hanno potuto visitare lo scalo giuliano e le sue attività produttive. (ANSA). Foto di Cristiana Missori

PALERMO – I portuali di Trieste non arretrano. Anzi, prospettano il blocco di altri porti italiani per protestare contro il green pass, che dal 15 ottobre diventerà obbligatorio per milioni di lavoratori italiani. 

Ma a Palermo, dove è stata annunciata la linea dura da parte delle aziende, difficilmente i colleghi aderiranno allo stop. I portuali palermitani che non posseggono il green pass sarebbero infatti soltanto una trentina su un totale di 450 in organico nelle due società che operano all’interno del porto del capoluogo: Portitalia e Osp.

Una percentuale “che non desta preoccupazione per l’operatività”, sottolinea Giuseppe Todaro, presidente di Portitailia e Osp. “E’ solo una stima statistica che ci ha portato a ritenere che la quasi totalità della nostra forza lavoro è in possesso di green pass – conclude Todaro -. Abbiamo inviato una comunicazione ai dipendenti che, su base volontaria, potranno dirci se posseggono il certificato verde. Attendiamo il risultato. Faremo i controlli in ingresso sui luoghi di lavoro e, come prevede la legge, non conserveremo nessun dato sensibile”.

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