Catania in lockdown col fiato sospeso: allerta rossa per il ciclone

Chiusi per due giorni scuole, uffici pubblici e negozi. Dalla mezzanotte off limits anche il lungomare. I commercianti corrono ai ripari con barricate: VIDEO - FOTO

Catania aspetta col fiato sospeso il possibile arrivo del ciclone. Mentre la Protezione civile nazionale ha diramato l’allerta rossa sulla Sicilia orientale con allerta arancione sui restanti settori dell’Isola, la città ha vissuto la prima delle due giornate di apparente semi lockdown da allerta meteo per la chiusura preventiva di scuole, negozi, uffici pubblici e di tutte le attività non essenziali per timore dell’arrivo di un ciclone che, in formazione tra la Sicilia e Malta, si teme possa assumere caratteristiche tropicali diventando un uragano mediterraneo, un MediCane. Il suo probabile arrivo sulla costa ionica della Sicilia e della Calabria è stimato tra la tarda serata di oggi e domani. Se dovesse impattare con la terra la zona interessata, secondo le previsioni dei meteorologi, sarà sferzata da venti tempestosi, piogge battenti e insistenti per oltre 24-48 ore.

BARRICATE DAVANTI AI  NEGOZI. Attorno al centro depressionario i venti potrebbero soffiare con raffiche superiori ai 100 km l’ora generando intense mareggiate sulle coste. Per questo, e alla luce della drammatica esperienza vissuta col nubifragio di appena due giorni fa, a Catania alcuni negozianti hanno provveduto a sigillare le vetrine con silicone o a proteggerle con del legno o con sacchi di sabbia davanti ai negozi. Scene assolutamente inedite per la Sicilia. GUARDA LE FOTO

CHIUSI LUNGOMARE E HUB VACCINALI. Il sindaco Pogliese ha disposto la chiusura precauzionale del lungomare di Catania dalla mezzanotte di stasera per rischio forti mareggiate, con onde molto alte. La misura cautelativa è stata concordata nella tarda mattinata di oggi nel corso di un vertice in prefettura: inibito al traffico veicolare e pedonale (a eccezione dei residenti, con divieto di stazionamento a qualsiasi titolo), il tratto che si snoda lungo viale Ruggero Di Lauria, piazza Nettuno, viale Artale Alagona, via Testa, via Del Rotolo, nel tratto compreso tra piazza Sant’Agata al Rotolo e piazza Nettuno. Il primo cittadino raccomanda ancora una volta ai cittadini di muoversi da casa solo per casi di effettiva necessità, a maggiore ragione nelle ore notturne, quando gli esperti ritengono possibile il passaggio dell’uragano nelle coste orientali siciliane e dunque anche nel golfo di Catania. Hub e punti vaccinali territoriali dell’Asp saranno chiusi per l’intera giornata di venerdì, sospeso il servizio tamponi drive in sia a Catania che ad Acireale. Nuovo rinvio anche per i tamponi di fine isolamento programmati per gli studenti in quarantena.

STOP AI TRENI. In seguito all’allerta meteo diramata dalla Protezione civile, la circolazione ferroviaria sarà sospesa, in via precauzionale, sulla linea Catania-Siracusa-Ragusa dalla mezzanotte alle 9 e sulla linea Ragusa-Canicattì dalla mezzanotte alle ore 13.

PULIZIA DEL FORCILE. Durante la notte sono proseguiti i lavori dei volontari del dipartimento regionale della Protezione civile e del Comune di Catania, soprattutto con le idrovore per ripulire le strade e le caditoie del fango e dei detriti trasportati dai fiumi che il nubifragio aveva causato. In azione i volontari anche al villaggio Santa Maria Goretti per ripulire il torrente Forcile: GUARDA LE FOTO. Venerdì, intanto, riaprirà il tratto Messina Sud Tremestieri-Roccalumera dell’autostrada A18 che era stato chiuso nei giorni scorsi per la caduta di alcuni massi. Il nubifragio ha già fatto registrare tre vittime: un 53enne annegato due giorni fa dopo essere sceso dall’auto a Gravina di Catania, e un 67enne, quattro giorni fa a Scordia. Il corpo della moglie di quest’ultimo è stato trovato stamattina. Tutti e tre sono stati travolti dalla furia dell’acqua in strada. “Sono vicino in particolare alle famiglie delle tre vittime”, ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del Cdm, parlando delle vittime del maltempo in Sicilia ed esprimendo “vicinanza alle popolazioni colpite dai nubifragi”.

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