Nomi dei no-vax ai sindaci: è scontro

Garante: "Rispettare privacy". Il primo cittadino di Barcellona: "Dati mai usati"

Per il Garante della protezione dei dati personali non è possibile redigere elenchi di persone non vaccinate e consegnarli ai sindaci anche se con lo scopo di accelerare le campagna di immunizzazione. Per accertare se a Messina è accaduto proprio questo, il Garante ha aperto una istruttoria con una richiesta di informazioni al commissario ad acta per l’emergenza da Covid 19 di Messina.

A fine agosto il commissario Alberto Firenze avrebbe consegnato ad alcuni sindaci la lista dei nominativi dei residenti sul loro territorio non ancora vaccinati e questo sarebbe in contrasto con quanto previsto dall’ordinanza del presidente della Regione siciliana n. 84/20219 che prevede la comunicazione del solo numero dei vaccinati giornalieri.

Ma per il prof. Felice Giuffrè, presidente della Commissione paritetica Stato-Regione per le norme di attuazione della Regione siciliana, “il diritto alla salute di tutti, in una situazione di emergenza pandemica come quella che stiamo vivendo, prevale sui diritti individuali. Lo dice anche la Costituzione”. “Oggi capire quale sono le categorie che sono vaccinate o meno direi non soltanto che è legale, ma anche necessario”, aggiunge.

“Se verrò chiamato, alle autorità competenti dirò quanto avvenuto in quella riunione con il commissario Covid-19 della provincia di Messina e noi sindaci. Ma dovrebbero essere le autorità sanitarie a spiegare meglio la vicenda”, dice il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Calabrò che aggiunge: “Non c’è stato alcuno scambio di dati sensibili e personali e nessuno ha mai usato questi dati. A parte questo, lo dico anche da avvocato penalista, credo sia importante considerare il particolare ruolo che sulla sanità hanno i sindaci e che riveste un’importanza particolare nella vicenda”.

Il Garante intende accertare inoltre il rispetto delle indicazioni fornite con il decalogo sul corretto trattamento dei dati nell’ambito delle azioni promozionali per la vaccinazione anti Covid 19, inviato a fine luglio a Regioni e Province autonome per individuare soluzioni che vedano coinvolti solo soggetti del Servizio sanitario nazionale che hanno in cura la persona, anziché enti territoriali”.

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