Uccide la moglie a coltellate nel giorno della separazione

Bronte. L'omicidio forse ripreso dalle telecamere. Il 47enne ha tentato il suicidio VIDEO

BRONTE (CATANIA) – Brutale omicidio questa mattina in via Boscia a Bronte. Il 47enne Filippo Asero ha ucciso a coltellate la moglie Ada Rotini, 46enne originaria di Noto, e poi ha rivolto l’arma contro se stesso colpendosi all’addome nel tentativo di togliersi la vita. Oggi era prevista l’udienza di separazione della coppia.

Il femminicidio, l’ennesimo di una escalation registrata nel Catanese negli ultimi giorni, potrebbe essere stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza. I carabinieri stanno visionando le registrazioni di un privato che abita nella zona. Una punterebbe proprio nel luogo dove stato commesso il delitto e lo avrebbe ripreso. I proprietari dell’immobile non hanno visto il contenuto delle registrazioni che sono state portate vie dai militari dell’Arma.

Ada Rotini faceva la badante. La donna, accompagnata dall’anziano che accudiva, era andata nella casa in cui aveva vissuto col marito per ritirare degli effetti personali, in vista della loro separazione. Asero avrebbe cercato di bloccarla e l’ha colpita violentemente e numerose volte con un coltello uccidendola e poi avrebbe tentato di suicidarsi.

L’anziano avrebbe cercato di fermare l’aggressore rimanendo ferito a un braccio. La donna quando sono arrivate le ambulanze del 118 era già deceduta. E’ stato poi un carabiniere, fuori dal servizio e in licenza a Bronte, a bloccare Asero dopo che si era inferto tre coltellate all’addome.

Il militare ha immobilizzato l’uxoricida e chiamato il 112 tenendolo fermo fino all’arrivo del personale del 118. Il carabiniere, richiamato dalle urla dei vicini di casa, ha trovato la donna già morta, in strada, in una pozza di sangue. Poi ha visto l’uomo tentare il suicidio e lo ha bloccato. Asero è ricoverato nell’ospedale Cannizzaro di Catania fuori pericolo. E’ piantonato dai carabinieri.

L’assassino il 10 dicembre del 2001 era stato arrestato da carabinieri della compagnia di Randazzo per l’omicidio di Sergio Gardani, 32 anni, ucciso tre giorni prima in un agguato a Bronte che, secondo l’accusa, era maturato nell’ambito di una lotta interna a un clan locale per il controllo delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti. Asero, condannato all’ergastolo il 28 ottobre del 2003 in primo grado dalla Corte d’assise di Catania, era stato poi assolto con formula piena per non avere commesso il fatto.

Il sindaco di Bronte, l’ex senatore Pino Firrarello, ha proclamato il lutto cittadino. “Pochi giorni fa ad Acicastello, oggi a Bronte, domani non sappiamo dove, sappiamo che accadrà ancora. Non è possibile. Lo Stato – ha scritto il primo cittadino – deve punire severamente questi atti ignobili. Nessun essere umano può disporre della vita altrui. Nessuna Donna deve avere paura di vivere libera. Se siete vittime, denunciate al Telefono Rosa ed alle Istituzioni: abbiamo il dovere di starvi vicine. Proclameremo il lutto cittadino. #nonunadimeno”.

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