Oms: “No alla terza dose nei paesi ricchi”

Covid. Gli esperti: "Riducendo ora disponibilità ai non vaccinati si favorirebbe l'emergere di nuove varianti"

ROMA – “Al momento i dati non indicano il bisogno di una terza dose”. Soumya Swaminathan, chief scientist dell’Oms, indica come priorità la necessità di aumentare le coperture nei Paesi che ancora non hanno avuto accesso ai vaccini.
Secondo l’esperta iniziare con i ‘booster’ con buona parte del mondo ancora non immunizzata potrebbe essere addirittura controproducente: “Ci opponiamo fermamente alla terza dose per tutti gli adulti nei paesi ricchi, perché non aiuterà a rallentare la pandemia. Togliendo dosi alle persone non vaccinate i booster favoriranno l’emergere di nuove varianti”.
La posizione è stata ribadita anche da Bruce Aylward, un altro esperto dell’Oms. “Ci sono abbastanza vaccini per tutti, ma non stanno andando nel posto giusto al momento giusto. Due dosi devono essere date ai più vulnerabili in tutto il mondo prima che i richiami vengano dati a chi ha completato il ciclo, e siamo ben lontani da questa situazione”.
Le dichiarazioni sono arrivate poco dopo l’annuncio da parte del presidente Usa del piano per dare la terza dose per gli adulti a partire dal 20 settembre, durante il quale gli esperti del Cdc hanno affermato che i dati confermano un calo dell’efficacia delle due dosi con il passare dei mesi.

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