Maxi confisca di beni a Turi Amato

Catania. E' legato anche da vincoli di parentela con Nitto Santapaola

CATANIA – Un altro duro colpo è stato inferto ad affiliati del clan Santapaola-Ercolano. A seguito di una complessa attività d’indagine, portata avanti dal Tribunale di Catania, la polizia ha confiscato beni riconducibili a Salvatore Amato,  66 anni, conosciuto come “Turi Amato”, storico appartenente al clan Santapaola-Ercolano, in atto detenuto, per cumulo pene detentive, in relazione a diverse condanne definitive inflitte per associazione mafiosa finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti ed estorsione.
Amato ha sempre rivestito ruoli apicali, anche in forza della parentela con la famiglia del boss Benedetto “Nitto” Santapaola, avendone sposato la cugina Grazia Santapaola ed era dedito prevalentemente al traffico di stupefacenti ed alle estorsioni; è stato a lungo il responsabile del gruppo ribattezzato “Ottantapalmi”.
Le indagini economico-patrimoniali hanno fatto emergere l’esistenza di beni, nello specifico diversi fabbricati ubicati nel quartiere di San Cristoforo di cui lo stesso, attraverso l’intestazione a terzi stretti congiunti, tra cui la moglie e i figli, aveva la piena disponibilità. Tra i beni a disposizione è stata sequestrata anche un’antica carrozza.
Il loro valore, assolutamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, rappresenta una delle prove del fatto che costituiscano il frutto ed il provento delle attività illecite commesse in seno all’organizzazione mafiosa.
Nei confronti di Amato è stata anche disposta la misura di prevenzione personale della Sorveglianza speciale di Ps con obbligo di soggiorno per anni tre e il pagamento di
una cauzione che avrà esecuzione al momento della sua scarcerazione.

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