Alcantara a secco, indaga la Procura

Emergenza siccità e conseguente morìa di pesci

Il Parco fluviale dell’Alcantara convocherà un tavolo tecnico per risolvere il problema siccità e della moria di pesci. “Proprio oggi – ha comunicato il presidente del Parco, Renato Fichera – ci è pervenuto il documento ufficiale sulla problematica siccità, dopo le riunioni che sono state effettuate a luglio.
A giorni avvieremo le procedure di richiesta per la costituzione di un tavolo di studio e lavoro. La Capitaneria di porto di Riposto è stata incaricata delle indagini da parte della Procura. Ritengo sia soltanto l’inizio di un nuovo percorso che alla fine dovrà dare risposte certe a tutte le domande, non ultimo la verifica dei cosiddetti prelievi in sanatoria per carenza di valutazione e concessione da parte del Genio civile di Messina e Catania. In pratica finora, chiunque, sia esso privato o no, con semplice presentazione dell’istanza e il pagamento del canone, trascorsi i trenta giorni poteva effettuare il prelievo per il quantitativo richiesto in attesa che l’ente preposto gli rilasciasse la concessione.
A questo basterebbe aggiungere che i prelievi in sanatoria non sono monitorati, e alle fonti di prelievo, specie dei Consorzi, non mi risulta siano installati i misuratori”.
Secondo Fichera, “presumibilmente, su una richiesta e un pagamento canone di 20 litri/secondo, è possibile acquisire anche centinaia di litri/secondo senza che qualcuno verifichi. La logica suggerirebbe un controllo da parte degli enti preposti. Tale compito, al momento, per quanto possibile, per carenza della necessaria documentazione concessoria e di personale, viene faticosamente fatto dal Parco. Ritengo che, completati gli opportuni accertamenti e realizzata la mappa dei prelievi, molte cose cambieranno a beneficio del fiume perché ognuno per le proprie competenze dovrà risponderne”.

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