Palermo: bara in salotto per 12 giorni

Al cimitero non c'è posto, la figlia costretta a tenere la mamma defunta in casa VIDEO

PALERMO – Al cimitero a Palermo non c’è più spazio e una donna è costretta a tenere da dodici giorni la bara con la madre morta a casa in salotto. “Mia mamma è deceduta nella notte del 19 febbraio – dice al Giornale di Sicilia la signora Giusy La Mantia – abbiamo subito avvertito l’impresa funebre per l’organizzazione delle esequie e non ci saremmo mai aspettati che potesse succedere una situazione come quella che stiamo vivendo.
La nostra famiglia non possiede una tomba di proprietà. Così, subito dopo i funerali ci viene comunicato che la salma dovrà essere custodita in deposito a casa nostra perché al cimitero di Santa Maria dei Rotoli non c’è più spazio. Inizialmente, non ci siamo preoccupati della questione perché pensavamo che si trattasse solo di uno o due giorni al massimo, giusto il tempo di trovare lo spazio presso il deposito del cimitero”.

“Vedevamo anche il lato positivo della cosa. Era un po’ come avere nostra madre sempre vicina. Avevamo visto tante scene impietose della situazione di emergenza al cimitero e pensavamo che il deposito domestico, prima della sepoltura, fosse persino una soluzione più dignitosa”, aggiunge. Da quel momento solo silenzi e continui rinvii. E’ avvilita la figlia della defunta: “Ho in custodia il feretro di mia madre e non posso neppure andare al lavoro per timore che possa succedere qualcosa. I vicini di casa mi danno una mano con le faccende quotidiane e per fortuna in ufficio hanno compreso la mia situazione. Noi familiari, abbiamo proposto diverse soluzioni come il deposito presso altri cimiteri ma ci è stato detto che non è possibile per la situazione di emergenza”.
“Non c’è spazio da nessuna parte – afferma – la signora – sembra che in questa città, non ci sia rimasta nemmeno la possibilità di morire. Oltre al dolore la beffa. Il desiderio di mia madre era quello di riposare insieme a tutti i suoi cari che si trovano al cimitero dei Rotoli. Vogliamo rispettare la sua volontà ma ci rendiamo conto che quella che dovrebbe essere la normalità, ovvero il diritto ad una degna sepoltura, è diventata una difficoltà insormontabile. Ed è questo quello che ci fa più rabbia. Ieri avrebbe compiuto novantanove anni. Ci fa sorridere il fatto che potrà festeggiare il suo compleanno in casa” conclude. Dal Comune, negano che una situazione di questo tipo possa essere possibile e che gli ingressi al deposito del cimitero continuano.

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