“In Parlamento lo studio sul ponte”

Scontro sul Ricovery plan: per il M5s "a Sicilia e Calabria serve altro", ma il parere sulla costruzione dell'opera viene approvato dalla Commissione trasporti

ROMA – E’ ancora scontro sul ponte. “Per la verifica delle soluzione tecniche ottimali contenute nello studio della commissione sull’attraversamento stabile e veloce dello Stretto di Messina istituita presso il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, si richiede che tale studio sia trasmesso subito al Parlamento ai fini dell’approvazione del parere; rispetto agli scenari (ponte o tunnel), si valuti se e quali opere e interventi possano essere realizzati alle condizioni previste dal Pnrr”, si legge nel parere sul Recovery plan approvato dalla Commissione trasporti della Camera su proposta della relatrice Enza Bruno Bossio (Pd).
“Il Movimento 5 stelle dice di no, ma è esattamente il contrario – dice la Bossio -: nel parere della Commissione trasporti si parla del ponte sullo Stretto di Messina, e su questo c’è stata battaglia, ma il fatto che noi del Pd, Lega e Fi abbiamo votato per il parere dimostra che il Ponte nel parere c’è”.
Un’ipotesi che i 5 stelle avevano escluso: “Con il parere votato in commissione abbiamo voluto dare maggiore forza a un Recovery plan che deve investire maggiori risorse e in tempi brevi sui collegamenti via mare con le isole maggiori, sia in termini di trasporto pubblico sia per il traffico commerciale. Su nostra proposta, infatti, il parere propone di rinnovare la flotta navale dedicata al trasporto pubblico locale delle Regioni e al resto del naviglio italiano, con mezzi più efficienti e a basse emissioni, anche tra Calabria e Sicilia.
Secondo i deputati del Movimento in commissione Trasporti “come abbiamo già ribadito più volte, per la Sicilia e la Calabria è prioritario puntare sulle tante opere e infrastrutture di prossimità effettivamente utili al territorio. E d’altra parte è evidente che un’opera di attraversamento stabile come il ponte sullo Stretto si potrebbe eventualmente realizzare soltanto in tempi lunghi e non potrà certo essere inserita nel Pnrr. Sono le regole dell’Unione europea sul Recovery plan e lo hanno ribadito più volte i ministri Giovannini e Carfagna. Quindi altro che ponte”.
Ma la Bossio smentisce: “Abbiamo chiesto che la Commissione incaricata di valutare la realizzazione dell’attraversamento stabile mandi al Parlamento lo studio comparativo sull’utilità di tale attraversamento, e se ci sarà risposta affermativa di indicare come realizzarlo, cioè se con un tunnel o con un ponte, e se a campata unica o no, e via dicendo. Se, come dovrebbe avvenire, il parere della Commissione arriverà entro 20 giorni, chiederemo al governo di inerire nel Pnrr da mandare a Bruxelles non la realizzazione dell’intero attraversamento, bensì un lotto, perché nel Pnrr non si possono inserire opere la cui realizzazione duri più a lungo del finanziamento stesso. Si parla di un attraversamento stabile senza pedaggio, e quindi a carico dello Stato”.

scroll to top