“Il compenso del portavoce di Musumeci? Deciderà la giunta”

La presidenza della Regione smonta la polemica: "La nuova norma non comporta il trattamento massimo". Il Codacons deposita accesso agli atti: "Fare chiarezza"

PALERMO – “La norma che riguarda la figura del portavoce del presidente della Regione, approvata nei giorni scorsi, ne individua lo status giuridico determinando il superamento della esistente, stabilita con precedente legge regionale che lo equiparava, unica tra le Regioni italiane, a quello del segretario particolare, del presidente e degli assessori. È evidente a tutti come le due figure professionali siano distinte, per compiti e responsabilità”.
Lo puntualizza una nota diffusa dalla Presidenza della Regione in merito alle polemiche sollevate dalla norma della Finanziaria sul compenso del portavoce.
“Il nuovo inquadramento giuridico che, è bene sottolinearlo, allinea così il ruolo del portavoce alla normativa della maggior parte delle Regioni italiane, non comporta automaticamente – prosegue la nota – il trattamento economico massimo previsto dalla norma”.
“La retribuzione, infatti, sarà stabilita con deliberazione della Giunta regionale (e quindi ridotta, come già avvenuto per molte altre posizioni apicali). E ancora una volta sarà in linea con quanto previsto dagli Enti di pari livello. Quindi, molto lontano dalla dimensione ipotizzata, in molti casi strumentalmente e in malafede”.
Intanto, anche il Codacons vuole vederci chiaro. A stimolare e richiedere l’intervento dell’associazione sono stati centinaia di cittadini alla notizia secondo cui l’Assemblea Regionale Siciliana, con la legge di bilancio avrebbe assicurato alla figura del portavoce del presidente della Regione un trattamento contrattuale ed economico similare a quello di un dirigente di fascia A, con incremento di stipendio che supererebbe i 100 mila euro l’anno.
“Il Codacons ritiene doveroso agire anche per chiarire se di omonimia o meno si tratti nel caso dell’affidamento alla stessa figura (del portavoce del presidente) di un diverso incarico presso la banca della regione siciliana, l’Irfis – si legge in una nota -. Vogliamo semplicemente fare chiarezza ed esigiamo la massima trasparenza in questa vicenda, a nulla rilevando il nome del possibile beneficiario dell’aumento, poiché è doveroso che i siciliani sappiano le motivazioni che hanno portato (se confermata la notizia) a inserire addirittura nella legge di bilancio una voce di costi per tale nuovo trattamento salariale del portavoce del presidente”.
“In attesa di valutare ulteriori azioni legali da intraprendere, il Codacons ha depositato un accesso agli atti e una richiesta alla Procura della Corte dei Conti per avviare un’istruttoria su quanto accaduto”.

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