E dopo i cinghiali la Sicilia fa i conti con i troppi daini

In finanziaria un emendamento proposto dal governo Musumeci per il contenimento nelle Madonie

PALERMO – Come i cinghiali, anche i daini, sono diventati troppi nel parco delle Madonie, in Sicilia, se ne conterebbero oltre un migliaio: così nella manovra finanziaria, all’esame dell’Assemblea siciliana, spunta un emendamento aggiuntivo (52.86) proposto dal governo Musumeci per il contenimento di questi animali.
“Come avvenuto per il cinghiale – si legge nella relazione di accompagnamento alla norma – anche la popolazione di daino introdotta nell’area madonita negli anni 80 mostra una crescente espansione”.
Quindi per “assicurare il mantenimento degli habitat naturali boschivi, degli ambienti di prateria e pascoli dell’area protetta” l’obiettivo generale è “di contenerne l’espansione”.
Con la norma il governo intende date attuazione al piano di gestione dell’ente Parco delle Madonie. “E’ evidente – prosegue la relazione – che la mancata attuazione del piano di gestione comporta un cospicuo impegno economico a carico della Regione per via degli indennizzi economici nei confronti dei soggetti che subiscono danno alle colture. Rilevanti inoltre sono le problematiche sociali connesse alla presenza del daino, poiché quest’ultimo, invadendo gli assi stradali, è causa di rischio di incidenti stradali”. Per supportare l’ente Parco nell’operazione di contenimento del daino il governo, con l’emendamento, assegna 200 mila euro.

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