“Cenere e lapilli, agricoltura in ginocchio”

Allarme dei produttori: "Milioni di danni, serve pianificare gli aiuti"

CATANIA – “La pioggia di lapilli e l’enorme quantità di cenere che si è riversata sulla provincia etnea ha determinato danni ingenti per il settore agricolo. Sono migliaia le aziende agricole, orticolo, florovivaistiche, agricole e vitivinicole che stanno pagando danni alle colture incalcolabili. Intere produzioni danneggiate in maniera irreversibile stanno mettendo in ginocchio le imprese già duramente provate da un anno di pandemia e di contrazione economica”.
Il presidente di Confagricoltura Catania Giovanni Selvaggi commenta l’attività eruttiva in corso sull’Etna con eventi parossistici che si registrano dal 16 febbraio scorso. “Le aree maggiormente colpite sono quelle della fascia pedemontana – aggiunge – ma anche Giarre, Acireale, Fiumefreddo, e ampie zone della piana di Catania. Si avvii immediatamente una ricognizione dei danni e chiediamo l’intervento dell’assessore all’Agricoltura della regione Sicilia affinché la situazione catanese assurga ad emergenza nazionale”.
“Il governo nazionale deve disporre l’immediata sospensione di versamenti Inps, dei mutui agrari e cambiali per almeno un anno. Serve essere concreti: non vogliamo promesse ma misure immediate visto che ancora aspettiamo i soldi dell’alluvione del 2018. Invito gli agricoltori – conclude Selvaggi – a segnalare uffici di Confagricoltura Catania e provincia danni e disagi” conclude.

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