Una “mulattiera” nel cuore di Catania

di Tonino Demana. Strade trappola, un anziano: "Ero uscito per comprare il pane e mi sono ritrovato sull'ambulanza"

CATANIA – Una vera “mulattiera” capace di farti finire gambe all’aria o ancor peggio di sbalzarti dalla sella di qualsiasi mezzo a due ruote, circostanze entrambe accadute con inevitabili interventi del 118.
Sono tante le segnalazioni che arrivano dalla circoscrizione “Borgo Sanzio”, un tempo salotto buono di Catania, oggi uno dei tanti quartieri alle prese con problemi vecchi e nuovi. Piovono lamentele e proteste di cittadini e pendolari che da largo Rosolino Pilo si spostano verso via Vincenzo Giuffrida, viale Sanzio e la circonvallazione. Tutti puntano il dito sulle pessime condizioni delle strade, in particolare di via Renato Imbriani.
“Ero uscito solo per andare ad acquistare il pane e mi sono ritrovato sulla lettiga dell’ambulanza – denuncia un arzillo vecchietto – ormai è complicato anche camminare a piedi, visto che le strade sono trappole mortali”.
Gli fa eco il consigliere della circoscrizione “Borgo Sanzio, Orazio Grasso, che chiede interventi mirati all’Amministrazione comunale per garantire l’incolumità di pedoni ed automobilisti in via Renato Imbriani e non solo. “Qui da tempo la questione legata al traffico si fa sempre più complessa – denuncia Grasso – una situazione che coinvolge anche le strade limitrofe. Ecco perché oggi su via Imbriani serve il rifacimento della segnaletica verticale, ormai quasi completamente inesistente, ma prima di tutto occorre rifare l’asfalto, saltato in più punti con buche ed avvallamenti che rappresentano una costante minaccia all’incolumità dei passanti. Come sempre ascolto le proposte ed i suggerimenti dei commercianti e dei residenti della zona per valutare, con loro, i lavori più adatti da effettuare in uno snodo viario fondamentale per tutto il territorio. Una zona, quella tra piazza Abramo Lincoln e largo Rosolino Pilo, in cui confluiscono ogni giorno centinaia di mezzi con inevitabili disagi per migliaia di persone”.

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