“Pronto a vaccinarmi. Ricandidatura? Vedremo”. Musumeci a tutto campo in tv

Il presidente della Regione a Telecolor traccia il bilancio del 2020 tra Covid e rimpasto: "Il momento più difficile? Dire ai siciliani di non tornare a casa"

Musumeci a tutto campo che si è raccontato e che ha tracciato il bilancio di un 2020 che non avrebbe mai pensato essere così difficile. Il presidente della Regione siciliana è stato protagonista di una lunga intervista su Primalinea, il programma di approfondimento di Telecolor, ospite del giornalista Luca Ciliberti.
Il ricordo dei mesi terribili della prima ondata del Covid, i progetti per il 2021 e qualche aneddoto legato alla sua lunga esperienza politica. “Quando fui nominato sottosegretario Berlusconi mi chiese di togliermi il pizzetto perché secondo lui mi invecchiava di 20 anni – ricorda – Chiaramente, con rispetto, gli ho detto di no, perché e’ uno dei pochi vezzi che ho. L’unico pizzo che toglierei dalla Sicilia è quello della criminalità organizzata”.
“Compito dello Stato deve essere quello di dimostrare di essere più’ forte della mafia. C’e’ ancora tantissima imprenditoria vittima delle organizzazioni criminali – aggiunge – Noi abbiamo bisogno di uno Stato che faccia paura alla mafia, ma invece diamo ancora un senso di insicurezza, soprattutto in questo periodo di Covid, dove molti imprenditori si sono rivolti al cravattaro di turno”.
Tra gli ospiti della puntata anche il direttore dell’agenzia Italpress, Gaspare Borsellino, il direttore de La Sicilia Antonello Piraneo, la cronista dell’agenzia AdnKronos Elivira terranova e l’inviato de La Sicilia Mario Barresi e il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco.
COVID. “Il momento più difficile di questi dieci mesi di Coronavirus è stato quando abbiamo dovuto impedire a tante persone che che volevano tornare in Sicilia di venire bella nostra regione – racconta – Ricordo anche il primo caso di Coronavirus legato a dei turisti bergamaschi a Palermo. Molti di loro poi ci hanno ringraziato per l’ottima risposta avuta da parte della nostra sanità”.
VACCINI. Domenica anche in Sicilia sarà il Vax-day, la giornata dedicata al primo vaccino nell’Isola. “Mi vaccinero’ – ribadisce Musumeci in diretta – Il primo giorno? Se me lo chiedono mi tolgo la giacca e do il mio braccio. Se mi si chiede di sottopormi a scopo simbolico per dare il buon esempio dico di si’, lo farò. Credo comunque che in questa fase sia doveroso dare spazio a chi ha più’ bisogno di me”.
Poi i numeri del piano contro la pandemia. “Il piano vaccini, concordato con il governo, prevede che si inizi il 27 dicembre. Io sarò al Civico di Palermo da dove partirà la campagna per i vaccini. I primi ad essere vaccinati saranno i medici e gli infermieri maggiormente esposti, insieme ai vecchi e agli anziani. Quando parlo di vecchi intendo le persone con età superiore agli ottanta anni, oggettivamente quelli più fragili”.
“Questo processo impegnerà il resto dell’inverno, tutta la primavera e il resto dell’estate – aggiunge – Abbiamo previsto 33 postazioni in tutta l’Isola, con personale specializzato. Non so se tutti saranno disposti a farsi vaccinare perché c’e’ una parte della popolazione che mostra riluttanza, spero che tutti si convincano”.
MIGRANTI. Musumeci, sollecitato dalle domande dei giornalisti, torna sul tema dei migranti, della chiusura degli hotspot e delle navi quarantena. “Quella dei migranti è stata un’emergenza e chi ha un po’ di umanità non può non averlo notato. Avevo il dovere di tutelare la salute di quegli esseri umani” ribadisce il presidente a Telecolor. “Lo Stato invece ha giocato con le parole e il risultato e’ che alcuni migranti scappavano dai centri di accoglienza creando una situazione di allarme. Tra cinque mesi ricominceranno gli sbarchi e ancora quei centri di accoglienza, a prescindere dal Covid, sono ancora inaccoglienti”.
AUDIO LA ROCCA. Sul tema della polemica che ha investito il dirigente regionale della Sanità Mario La Rocca, Musumeci auspica che le indagini “procedano velocemente per fare luce su quanto accaduto” credendo nella buona fede delle sue azioni: “Probabilmente quell’audio, magari un po’ irruento, serviva a stimolare i manager a liberare qualche posto letto per i malati di Covid magari ritardando le dimissioni di qualche guarito pur di non avere in reparto malati di coronavirus. E sui numeri dei posti letto mi piacerebbe ancora oggi capire come mai siamo diventi arancioni e poco dopo gialli, forse vuol dire che noi i conti li avevamo fatti bene”. E poi una frecciatina alle opposizioni. “Virginia Raggi ha dato una bella lezione agli ipocriti dopo la sua assoluzione. Io sono sempre stato critico con la sindaca di Roma – aggiunge – ma ho apprezzato la sua lezione”.
RIMPASTO E RICANDIDATURA. Durante la trasmissione c’è spazio anche per parlare di politica partendo proprio dall’imminente rimodulazione della squadra di governo. “Non sarà un rimpasto – spiega – Le sostituzioni degli assessori dipendono da tante cose. Dipendono dalle esigenze di ogni forza politica. Entro la prossima settima procederemo a 2 o 3 sostituzioni. Non c’e’ nessuna criticità. E’ un fatto fisiologico. Dipendesse da me metterei in giunta delle donne capaci”. E aggiunge: “Il governo va avanti in assoluta tranquillità. Il mio è un governo stabile e abbiamo la capacita’ di mantenere una continuità politica e amministrativa”.
Il presidente della Regione e leader del movimento Diventerà Bellissima osserva con interesse le fibrillazioni della politica locale. “La Lega e l’Mpa? questo patto federativo era naturale, non è la prima volta che accade, lo fecero già Lombardo e Bossi. Invece saluto con piacere – aggiunge – l’impegno delle forze centriste di rimettersi in movimento, è giusto che ci sia questo fermento. E’ giusto che la Sicilia riorganizzi le fila per occupare quel centro che ormai da anni non c’è”.
Ma sulle prossime regionali frena: “Il tema della mia ricandidatura oggi non interessa nessuno. L’impegno è fare il massimo nei prossimi 21 mesi che mi mancano. Rispetto alla prima ondata del Coronavirus, oggi c’e’ più stanchezza. Quando faccio le scelte seguo la coscienza e non il consenso, altrimenti sarei irresponsabile. Posso dire però, che se avremo realizzato almeno la metà degli impegni che ci siamo assunti avrò il diritto di ricandidarmi. Adesso è presto per dire che voglio ricandidarmi”.

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