Morte Ylenia: l’amica resta in carcere, palloncini e fuochi d’artificio al funerale

Catania. Il gip convalida il fermo della 34enne Daniela Nicotra. Secondo i primi esiti dell'autopsia la coltellata è stata letale

CATANIA – Il gip di Catania ha confermato il fermo di Daniela Agata Nicotra, 34 anni, emesso dalla Procura ed eseguito tre giorni fa dalla squadra mobile, per la morte di Ylenia Bonavera, la 26enne deceduta cinque giorni fa all’ospedale Garibaldi.
Il giudice per le indagini preliminari, accogliendo la richiesta dei pm Fabrizio Aliotta e Michela Maresca, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio. Secondo i primi esiti dell’autopsia la vittima sarebbe deceduta per un’emorragia scaturita da una coltellata ricevuta alle spalle.
L’indagata si era costituita alla polizia accompagnata dal suo legale di fiducia, l’avvocato Giovanni Chiara, ammettendo di averla ferita con un coltello da cucina al culmine di una lite in strada, che era stata ripresa con dei cellulari da passanti. L’indagata ha sostenuto la tesi della legittima difesa.
Secondo quanto riferito dal suo difensore, ha detto di essere stata ferita da Ylenia a un occhio, che le sanguinava, dopo che l’aveva rimproverata perché, a suo dire, era ancora una volta in preda all’uso di droga e alcool. La vittima aveva in mano una bottiglia di birra con la quale, ha aggiunto la donna, avrebbe cercato di colpirla ancora e per questo avrebbe preso un coltello da cucina, che aveva in auto, e l’avrebbe usato per difendersi e poi è andata via.
Intanto a Messina è stato celebrato il funerale della 24enne: centinaia di persone, fuochi d’artificio e palloncini bianchi nel pomeriggio a Messina. La messa è stata celebrata nella chiesa della parrocchia Madonne delle Lacrime nel villaggio Bordonaro. Sulla bara bianca fiori e una foto della vittima. Diverse persone avevano una maglietta commemorativa con la sua immagine e la scritta ‘Ylenia per sempre nei nostri cuori’.
Nel 2017 la ragazza, durante l’aggressione subita dall’ex che aveva tentato di darle fuoco – Alessio Mantineo, 25 anni, condannato a 10 anni in appello – aveva riportato ustioni nel 13 per cento del corpo e aveva perso il bambino che aspettava.
Durante il processo prese le sue difese considerando dell’ex come il gesto fosse una prova d’amore e per questo fu rinviata a giudizio a Messina per favoreggiamento e falsa testimonianza. La prossima udienza era stata fissata per il marzo del 2021.

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