Il Catania non muore mai

di Alberto Cigalini. Prova di grande generosità dei rossazzurri, che acciuffano nel finale con Manneh (foto Galtieri) il meritato pari contro il Catanzaro: 8° risultato utile di fila e 3° posto in classifica

a.cig.) Non muore mai, il Catania. In campo e fuori.
Come a Viterbo e Potenza, i rossazzurri timbrano il cartellino nei minuti finali. Stavolta non è una vittoria, ma il concetto non cambia.
Un caso? Probabilmente no. Questa squadra, come spiegato dal suo allenatore, è cresciuta come gruppo, come spirito, come mentalità. E non molla. Il pari contro il Catanzaro giunge a tre minuti dallo scadere grazie al gol di un subentrato – e anche questo non è un dettaglio – ed è assolutamente meritato. E anche strettino, a dirla tutta.
Perdere l’ultima gara del 2020 sarebbe stato ingiusto per una formazione che è andata in sensibile crescendo nell’arco dei 90 e passa minuti di una sfida piacevole sino a chiudere l’avversario, di prima fascia, nella propria metà campo andandosi a prendere il gol che gli spettava e che vale l’ottavo risultato utile di fila e l’aggancio al terzo posto (senza contare il ricorso per i due punti di penalizzazione).
Tutto questo nonostante una situazione non ideale sul piano degli uomini disponibili e delle energie da dosare. Come accaduto troppo spesso in questa prima fase di campionato, Raffaele si ritrova con il centrocampo da ridisegnare. La contemporanea assenza di Maldonado e Rosaia priva i padroni di casa di un organizzatore di gioco propiziando un 3-4-3 con una mediana muscolare.
Welbeck e Dall’Oglio possono garantire corsa e recupero palla, ma non regia. Il gioco etneo, quindi, ricade sulla propulsione degli esterni, le sponde di Sarao e la fantasia di Piccolo. Meccanismi che inizialmente vanno e vengono: il Catania spinge principalmente a destra, dove Calapai e lo stesso Piccolo, sempre raddoppiato, provano ad aprire varchi che sulla corsia opposta restano chiusi.
La rete in apertura siglata da Di Massimo, puntuale nel sorprendere alle spalle la difesa etnea su preciso lancio di Corapi, spiana la strada al Catanzaro, che ha proprio nell’ex trapanese Corapi il suo cervello in mezzo e in Carlini un trequartista pronto a interferire sul primo portatore di palla avversario.
La migliore occasione del Catania nel primo tempo nasce da uno sfondamento di Calapai sulla fascia di competenza e dalla conseguente deviazione aerea di Sarao sulla quale Branduani si salva mettendoci letteralmente la faccia.
Il resto dell’offensiva è racchiuso nei tiri di Biondi (destro oltre la traversa dal limite) e Dall’Oglio (sinistro piazzato respinto in tuffo da Branduani) e in un paio di palloni sporchi in area sui quali Biondi non arriva per un soffio.
Nella ripresa Raffaele passa al 3-5-2 spostando Biondi nel ruolo di mezzala e accentrando Piccolo a sostegno di Sarao. Il Catania alza il baricentro e sfiora il pari con Pinto, il cui colpo di testa ravvicinato viene respinto da Branduani. Poco dopo tocca Piccolo recriminare per essersi fatto scappare il pallone su un avventato retropassaggio di Corapi.
Il gol non arriva e nell’ultima mezz’ora gli etnei cambiano ancora rispolverando un iperoffensivo 4-2-4, sulla scorta di quanto fatto a Viterbo, con l’inserimento di Pecorino per Biondi e il ritorno di Piccolo a destra con Pinto avanzato sul lato mancino.
I rossazzurri ampliano il fronte della manovra, attaccano con maggiore insistenza e insidiano la porta ospite con una girata di Sarao troppo centrale, un colpo di testa alto di Piccolo e un sinistro dal limite di Pinto spedito in angolo dall’attento Branduani.
Tra un fischio e l’altro, non sempre azzeccato, dell’arbitro Panettella, il Catanzaro vede avvicinarsi l’obiettivo. Ma il Catania non ci sta. Raffaele cambia i due esterni offensivi schierando Piovanello e Manneh.
A forza di insistere, il più che legittimo pareggio arriva. E’ proprio uno dei nuovi entrati, Manneh, a firmare l’uno a uno involandosi verso la porta grazie a una sponda aerea di Sarao e battendo Branduani con un preciso diagonale.
Finisce così. La partita e il 2020. Aspettando Tacopina, il Catania c’è ed è vivo più che mai.
CATANIA-CATANZARO 1-1
Catania (3-4-3): Confente; Tonucci (39′ st Reginaldo), Silvestri, Zanchi; Calapai, Welbeck, Dall’Oglio, Pinto (35′ st Piovanello); Piccolo (35′ st Manneh), Sarao, Biondi (16′ st Pecorino). In panchina Martinez, Noce, Claiton, Pellegrini, Albertini, Izco, Gatto, Vrikkis. All. Raffaele.
Catanzaro (3-4-1-2): Branduani; Martinelli, Fazio, Pinna; Casoli (31′ st Riccardi), Verna, Corapi (38′ st Risolo), Contessa; Carlini; Di Massimo (38′ st Baldassin), Di Piazza (31′ st Evacuo). In panchina Di Gennaro, Iannì, Salines, Riggio, Urso, Altobelli, Evan’s, Cusumano. All. Calabro.
Arbitro: Panettella di Gallarate.
Reti: 8′ pt Di Massimo, 42′ st Manneh.
Note: ammoniti Casoli, Dall’Oglio, Piccolo. Recupero 2′ e 4′.

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