Dissesto a Catania, ascoltato ex capo vigili

Udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio per l'ex sindaco Bianco e altre 29 persone

CATANIA – Le spontanee dichiarazioni dell’ex comandante dei vigili urbani, Pietro Belfiore, e gli interrogatori di Massimo Rosso e Clara Leonardi hanno caratterizzato l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio per l’inchiesta sul buco di bilancio al Comune di Catania, che è in dissesto finanziario.
Rosso e Leonardi hanno contestato la consulenza della Procura sotto l’aspetto contabile, ritenendo che sia stata analizzata solamente sotto il profilo penale, ed hanno escluso responsabilità. Il gip ha aggiornato al prossimo 19 novembre per ascoltare Maurizio Trainiti, che ha annunciato spontanee dichiarazioni, e per l’intervento dell’accusa e delle parti civili.
Sono 30 le persone per cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Tra loro l’ex sindaco Enzo Bianco, la sua giunta in carica tra il 2013 e il 2018 e l’allora collegio dei revisori di conti. Nel procedimento sono partivi civili il Comune di Catania, la Cgil e l’Ugl.
La Procura contesta il falso ideologico per avere, tra l’altro, “falsamente attestato la veridicità delle previsioni di entrata” anche se “consapevoli della loro sovrastima” e per avere “dolosamente omesso l’iscrizione nell’atto contabile di somme sufficienti a finanziare gli ingenti debiti fuori bilancio”.
Per lo stesso caso la sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Sicilia ha condannato Enzo Bianco al risarcimento del Comune per 48 mila euro e disposto l’interdittiva legale per 10 anni. Con l’ex sindaco sono stati condannati la sua giunta in carica tra il 2013 e il 2018 e l’allora collegio dei revisori di conti “per avere contribuito al verificarsi del dissesto finanziario” dell’Ente. Gli assessori hanno avuto condanne da 51 mila fino a 14 mila euro. Per i revisori dei conti l’interdittiva stata disposta per cinque anni.
E’ pendente il ricorso, l’udienza si terrà il prossimo 25 novembre. Entrambe le inchieste si basano su indagini del nucleo di polizia economica finanziaria della guardia di finanza di Catania. L’inchiesta penale è coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Agata Santonocito e dai sostituti Fabio Regolo e Fabio Saponara.

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