‘Sei idiota come tutti i catanesi, t’ammazzo’: processo per ultrà che devastarono il bus

A giudizio nella città etnea 37 tifosi del Catanzaro I NOMI

CATANZARO – Dovranno presentarsi davanti al giudice monocratico di Catania il prossimo 28 aprile per rispondere, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Sono stati citati a giudizio dalla Procura etnea i 37 tifosi del Catanzaro che l’11 novembre del 2018 si sono recati in Sicilia per assistere alla partita Catania-Catanzaro.
Una trasferta che ha avuto conseguenze nefaste per l’autista dell’Amt di Catania e per lo stesso mezzo sul quale i tifosi viaggiavano. Secondo l’accusa uno dei tifosi citati a giudizio, Andrea Talotta, durante il percorso in autobus sbattendo i pugni sulla porta di vetro di sicurezza del posto guida ha gridato rivolto al conducente: “Ti ammazzo e ti butto dall’autobus se non apri la bussola quando ti dico io, non mi interessa quello che ti dice la polizia, tu apri quando dico io, idiota come tutti i catanesi”.
Dopo l’apertura della portiera Talotta ha costretto l’autista a marciare così per le vie cittadine. Tutti i tifosi sono accusati di danneggiamento per avere devastato, con calci e pugni, ogni oggetto all’interno del mezzo e avere frantumato un vetro divisorio. Parti offese sono stati riconosciuti il conducente dell’autobus e l’Atm di Catania.
Gli imputati che dovranno presentarsi davanti al giudice sono, oltre allo stesso Andrea Talotta, Alessio Ansani, Raffaele Aversa, Liberato Brasile, Claudio Battaglia, Sergio Giuseppe Benincasa, Vitaliano Canino, Domenico Casaccio, Francesco Chirillo, Stefano Chirillo, Mattia Floriano Corsi, Felice Cosco, Andrea Costa, Votaliano Costa, Kevin Costantino, Benito Esposito, Daniele Gambardella, Alfredo Gariano, Gianluca Geracitano, Fabio Gigliotti, Saverio Giordano, Carmelo La Face, Salvatore Leonardi, Giuseppe Mancuso, Francesco Martino, Alessandro Pistoia, Gianfranco Pistoia, Angelo Posca, Vittorio Rosselli, Domenico Rotundo, Francesco Russo, Lucio Sferrazzo, Eros Teobaldo, Francesco Trapasso, Giuseppe Trovato, Salvatore Tucci, Paolo Vaccaro. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Alessio Spadafora, Michele Tucci, Giovanni Merante, Cesare Russo, Antonio Abate, Giuseppe Pitaro, Vittorio Ranieri, Francesco Ansani. Su Raffaele Aversa e Lucio Sferlazza pesa la recidiva, su Benito Esposito la recidiva infraquinquennale e su Carmelo La Face la recidiva specifica, reiterata e infraquinquennale.

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