Musumeci nominato commissario per l’emergenza sanitaria in Sicilia

Il convegno su Sanità e Covid a Catania. Il governatore: "Conte deve avere più fiducia nei presidenti delle Regioni". Speranza: "Non siamo ancora fuori dalla fase più difficile"

CATANIA – Il governatore Nello Musumeci è stato nominato dalla presidenza del Consiglio dei ministri commissario per l’emergenza sanitaria in Sicilia. Lo ha confermato lo stesso presidente della Regione a margine dei lavori su ‘La sanità post Covid-19′ a Catania.
“Stiamo lavorando sul territorio per isolare sul nascere il contagio – ha detto – così non avremo bisogno di un eccessivo numero di posti letto. Abbiamo 30 persone in terapia intensiva, non siamo in emergenza, ma lavoriamo per prepararci al peggio e ai Covid hotel per alleggerire gli ospedali. Abbiamo acquistato due milioni di tamponi rapidi perché vogliamo subito individuare il positivo, stiamo andando nelle scuole con i test salivari per evitare ai bambini il fastidio dei tamponi. Stiamo facendo tutto quello che è utile in una fase di costante tensione e attenzione”.
“Il premier Giuseppe Conte deve aver maggiore fiducia nei confronti dei presidenti della Regione, perché abbiamo una percezione reale del territorio e delle sue esigenze: nessuno meglio di noi conosce gli umori della gente che governiamo – ha aggiunto -. Noi sappiamo dove è maggiormente omogenea una condotta collettiva responsabile e dove c’è particolare menefreghismo. E siccome siamo noi che ci mettiamo la faccia, e la politica si nutre di consenso pulito, è chiaro che siamo le migliori risorse di cui dispone”.
“La Sicilia non è più la regione legata a pregiudizi a volte improntati al razzismo da parte di alcune testate giornalistiche, ma una terra che ha dimostrato e dimostra di avere una sanità di qualità e che si candida a essere hub nel Mediterraneo in termini di ricerca e qualità di servizi per dare riposte a un mondo che bussa all’Europa”.
“C’è un poco di pregiudizio nei confronti del Sud dettato da colleghi giornalisti – ha aggiunto il governatore – perché si ritiene che sia ancora affollato da sregolati, disordinati, incoscienti e da gente irresponsabile. Per carità non c’è dubbio che una sparuta minoranza ci sia, ma noi abbiamo dimostrato di essere un popolo rispettoso delle regole e dobbiamo continuare a dimostrarlo con una responsabilità collettiva e individuale maggiore. Col virus dobbiamo conviverci forse un anno”.
“I numeri dicono che in Sicilia ci sono poco più di 200 contagiati, la Campania ne ha circa 700. E’ chiaro che rispetto alle regioni del Mezzogiorno non siamo in emergenza, per non parlare di regioni del Nord. Noi con il ‘bollettino di guerra’ quotidiano dovremo avere a che fare anche per il prossimo anno, alla fine ci stancheremo di sentire quanti sono i contagiati e i guariti. Dobbiamo abituarci a conviverci con questo maledetto virus con cautele e prudenza senza farci prendere dalla paura”, ha concluso Musumeci.
In un intervento video, al convegno catanese è stato presente anche il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Chi sostiene che le misure di prevenzione siano soltanto lacci e lacciuoli dice una enorme sciocchezza. Soltanto un Paese sicuro può correre più veloce e ripartire con più energia e determinazione. Non siamo ancora fuori dalla fase più difficile. Bisogna mantenere con forza tutte le misure di sicurezza con determinazione, per poter continuare ad avere ancora numeri meno alti di quelli che si registrano in altri paesi europei”.
“La lezione del coronavirus ci dice che il sistema sanitario nazionale è la cosa più importante che abbiamo. Dobbiamo ricominciare a investire. Per troppi anni la spesa sanitaria è stata penalizzata. Oggi il virus ci consente di cambiare marcia. Siamo soltanto all’inizio – ha aggiunto Speranza – e dobbiamo usare tutti gli strumenti che abbiamo per mettere benzina nel sistema sanitario nazionale”.

scroll to top