Il Catania dura un tempo

di Alberto Cigalini. Prima frazione incoraggiante e vantaggio su autogol (foto Galtieri), ma gli etnei non sfruttano la situazione propizia e il Bari dilaga nella ripresa: finisce 4-1

a.cig.) Erano presentati come i due clienti peggiori e si sono confermati tali. Sette gol al passivo contro appena due all’attivo e zero punti nell’arco di cinque giorni.
Dopo essere andato al tappeto contro la Ternana, il Catania fa altrettanto contro l’altra grande favorita del campionato, il Bari.
Il punteggio è più severo (4-1), eppure stavolta, rispetto al netto ko di Lentini, i rossazzurri restano maggiormente in partita disputando un primo tempo incoraggiante prima di capitolare nella ripresa.
Nella sconfitta degli etnei confluiscono aspetti noti e contingenze legate a un incontro complicatosi strada facendo.
Il Catania denuncia i consueti stenti in attacco, accentuati dalle assenze di Sarao, Piccolo e Reginaldo, e una profondità d’organico diversa dalle big del torneo (vedasi l’infortunio di Tonucci che destabilizza la difesa e costringe Calapai ad adattarsi in un ruolo non suo).
La leggerezza in avanti si traduce nello scarso cinismo evidenziato nel primo tempo, quando gli etnei non approfittano degli squilibri avversari per piazzare il raddoppio che avrebbe segnato la gara, e si accompagna a qualche errore gratuito di troppo, assolutamente da evitare contro un avversario che, manco a dirlo, dimostra di saperne approfittare subito.
Oltre a Dall’Oglio, Reginaldo e Piccolo, Raffaele deve rinunciare anche all’acciaccato Sarao, costretto ad andare in tribuna, e opta per il 3-5-2 tornando alla difesa a tre grazie al rientro di Tonucci. In mezzo tocca a Rosaia e Izco affiancare il play Maldonado, sulle corsie si rivedono Calapai e Pinto. In avanti attacco leggero col duo Emmausso-Gatto.
Gli etnei approcciano bene la gara e chiamano Frattali alla parata per tre volte nei primi dieci minuti con altrettanti tiri dalla distanza di Pinto, Izco ed Emmausso. Squilli che fanno da preludio al vantaggio: combinazione sulla destra tra Izco e Calapai e cross basso di quest’ultimo sul quale l’impacciato Ciofani s’incarta concedendo un maldestro autogol.
La difesa a tre restituisce certezze al Catania, che concede poco ai padroni di casa. Il 3-4-3 di Auteri presta il fianco alle ripartenze degli etnei, che hanno il torto di non sfruttare al meglio gli spazi a disposizione in un paio di circostanze con Emmausso e Gatto.
La formazione di Raffaele va comunque vicina al raddoppio con un colpo di testa di Emmausso su corner di Rosaia (palla fuori d’un soffio) e con un contropiede concluso da Rosaia, imbeccato da Emmausso, con un rasoterra troppo centrale.
Tra una rudezza tollerata dall’arbitro e l’altra, il Bari fatica a sfondare, complice il ripiegamento in fase di non possesso dei cursori Calapai e Pinto che va a comporre una linea arretrata a cinque tesa a togliere spazio e soluzioni al gioco sugli esterni dei baresi.
I biancorossi si rendono pericolosi solo con un sinistro largo di D’Orazio e soprattutto con un colpo di testa di Lollo, il cui blitz in area viene frustrato da un gran riflesso di Martinez.
Una palla persa banalmente a centrocampo, però, costa cara al Catania: Di Cesare trova il corridoio giusto per inserirsi in area e battere Martinez con la complicità della timida opposizione di Calapai, Izco e Maldonado (foto Galtieri, sotto).

Partita che si mette in salita, anche perché in avvio di ripresa Tonucci avverte il riacutizzarsi del problema muscolare che lo aveva tenuto fuori contro la Ternana e ancora prima di poter essere sostituito vede i compagni andare sotto per una sfortunata deviazione in spaccata di Claiton su cross dalla sinistra di Antenucci.
Raffaele inserisce Albertini spedendolo a destra e adattando Calapai nei tre dietro. La reazione rossazzurra è in quattro angoli consecutivi, uno dei quali porta all’occasione di Maldonado, autore di un diagonale sporcato sul fondo dalla difesa barese.
Le parti, però, ora si sono invertite. Il Bari è più a suo agio e colpisce in contropiede sfruttando gli spazi lasciati da un Catania sbilanciato. E’ il nuovo entrato Montalto a involarsi – in posizione sospetta – tutto solo insieme con Antenucci verso Martinez e ad appoggiare in rete l’assist del compagno.
I due tecnici mischiano le carte con una triplice sostituzione a testa. Raffaele spedisce in campo Biondi, Welbeck e Pecorino per Izco, Gatto ed Emmausso.
Gli etnei dovrebbero spingere, ma servirebbe un peso offensivo che al momento non c’è. Frattali se la cava in qualche modo su un traversone dalla destra di Biondi, impennatosi per la deviazione di un difensore, poi ci prova Pecorino dal limite trovando solo un corner.
A chiudere il match è il fallo di Calapai su Citro a 8′ dalla fine: l’arbitro accorda il rigore, che lo stesso Citro si fa parare da Martinez (foto Galtieri, sotto) ribadendo però in rete sulla respinta.

BARI-CATANIA 4-1
Bari (3-4-3): Frattali 6; Celiento 6.5, Minelli 6, Di Cesare 7; Ciofani 5, Maita 6.5, Lollo 6, D’Orazio 6 (23′ st Semenzato 6); Marras 6 (23′ st Citro 6.5), Antenucci 6.5 (36′ st Hamlili sv), D’Ursi 5.5 (1′ st Montalto 6.5; Candellone 6). In panchina: Liso, Marfella, Perrotta, Corsinelli. Allenatore: Auteri 6.5
Catania (3-5-2): Martinez 6; Tonucci 6 (6′ st Albertini 5.5), Claiton 5, Silvestri 5.5; Calapai 5.5, Izco 5.5 (24′ st Biondi sv), Maldonado 5.5, Rosaia 6 (35′ st Piovanello sv), Pinto 5.5; Gatto 5 (24′ st Welbeck sv), Emmausso 5.5 (24′ st Pecorino sv). In panchina: Della Valle, Confente, Vicente, Manneh, Pellegrini, Zanchi. Allenatore: Raffaele 5.5.
Arbitro: D’Ascanio di Ancona 5.5.
Reti: 10′ pt Ciofani (aut), 40′ pt Di Cesare; 5′ st Claiton (aut), 19′ st Montalto, 38′ st Citro.
Note: ammoniti: Di Cesare, Emmausso, Biondi, Calapai. Angoli: 5-2 per il Catania. Recupero: 2′; 4′.

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