Esplosioni a Stromboli, alba di paura

Forte tremore, due boati e lancio di lapilli verso la Sciara del fuoco. Lo scorso anno morì un escursionista a Ginostra VIDEO

MESSINA – Due forti esplosioni sono state avvertite distintamente dalla popolazione all’alba sul vulcano Stromboli.
Lo ha reso noto l’Ingv, che ha registrato la forte intensità, caratterizzata da lancio di lapilli incandescenti, della cosiddetta attività stromboliana.
Il materiale piroplastico è finito su tutta la terrazza craterica e lungo la Sciara del fuoco, senza causare danni. Dal punto di vista sismico sono stati registrati una breve sequenza di eventi esplosivi e un incremento dell’ampiezza del tremore.

Le due esplosioni sono state di minore intensità rispetto a quella del 3 luglio di un anno fa che causò la morte di un escursionista che si stava inerpicando sul versante di Ginostra, il borgo di Stromboli raggiungibile solo via mare che conta complessivamente una quarantina di residenti.
“Intorno alle 5 del mattino siamo stati svegliati da due forti boati che per un attimo ci hanno fatti ripiombare nuovamente nella paura, per fortuna non si è trattato di nulla di grave e tutto è sotto controllo”, racconta Gianluca Giuffrè, titolare di un mini market, che abita a Ginostra insieme alla moglie e a due figlie piccole.

Giuffrè, che è anche giornalista, lancia un appello al sindaco Marco Giorgianni e alle istituzioni, che in seguito all’esplosione di un anno fa avevano assicurato una serie di interventi infrastrutturali: “La nostra vita – spiega – dipende dalla piena funzionalità del pontile e passa anche dalla messa in sicurezza dei costoni rocciosi. A Ginostra nulla è stato fatto dallo scorso anno”.
“L’esplosione maggiore del vulcano Stromboli ha generato la ricaduta di materiale in tutta la terrazza craterica e sulla Sciara del Fuoco; seguita da esplosioni di intensità minore – ha detto il sindaco Giorgianni -. Tali eventi, sentiti i centri di competenza, non sono paragonabili alle esplosioni parossistiche dello scorso anno, trattandosi di fenomeni diversi, più frequenti (se ne stimano circa 2 l’anno negli ultimi 40 anni) e significativamente meno forti: è il motivo, ad esempio, per cui non si è attivato il sistema di allertamento acustico tramite sirene che, come comunicato dal laboratorio di Geofisica sperimentale dell’Università di Firenze, è correttamente in funzione ma il livello di intensità dei fenomeni registrati non è stato così alto da necessitare l’allarme”.
Il sindaco, già da diverse ore al Coa, ha confermato che “sono state seguite tutte le procedure e le attività previste, in raccordo con la Prefettura, la Protezione Civile regionale e nazionale e in continua interlocuzione con la stazione dei carabinieri, che prosegue, come sempre, un forte controllo e monitoraggio dell’attività vulcanica e che la situazione sull’isola – dopo la comprensibile e immediata preoccupazione – è tranquilla e ciascuno ha ripreso le proprie attività”.
Sull’esposione dello Stromboli il dirigente generale della protezione civile siciliana, Salvo Cocina, con i tecnici e gli esperti dei dipartimenti regionale e nazionale, dell’Ingv, dell’Università di Firenze e con il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, sta seguendo l’evoluzione del fenomeno sin dall’inizio. È stato informato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Nelle riunioni online svoltesi in mattinata tra tutti i responsabili del monitoraggio dell’intervento, sono state verificate le corrette procedure attivate ed è stato tuttavia disposto, a fini precauzionali, l’invio di tecnici del dipartimento regionale per rafforzare temporaneamente il presidio del Coa (Centro operativo avanzato), dove comunque è presente h24 il personale della Protezione civile siciliana.
Il fenomeno, identificato come “esplosione maggiore”, si caratterizza per un contenuto energetico superiore alle esplosioni stromboliane tipiche del vulcano, ma non attinge ai valori delle parossistiche verificatesi nell’estate del 2019 e produce effetti meno impattanti. Pertanto, così come da procedura, non doveva scattare l’allarme.
A Stromboli sono presenti in questi giorni centinaia di turisti. Uno dei tour operator dell’isola, Mario Cincotta, cerca di rassicurarli e sottolinea che sull’isola non c’è alcun pericolo: “E’ tutto tranquillo, nessun motivo di panico. Il vulcano ha fatto solo il suo mestiere. Da due giorni era in piena attività stromboliana offrendo uno spettacolo affascinante sia dal mare che da quota 290 (il limite che non può essere valicato dagli escursionisti per motivi di sicurezza ndr). La situazione è tranquilla e viene continuamente monitorata dalla rete di controllo del vulcano”.

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