Effetto Covid: crollano le aziende, l’incredibile primato di Siracusa

Nel primo semestre dell'anno in Italia una perdita di 280 miliardi di euro, la provincia aretusea quella che soffre meno. Turismo shock: a giugno persi 120.000 posti

PALERMO – Fatturato in caduta libera (-19,7%) per le aziende italiane (spa e srl) nel primo semestre dell’anno con una perdita di oltre 280 miliardi di euro. Il dato emerge dall’Osservatorio sui bilanci delle Srl 2018 e stime 2020 del Consiglio e della Fondazione nazionali dei commercialisti che ha misurato l’impatto dell’emergenza Covid e il relativo lockdown sul fatturato delle società di capitali nei primi sei mesi dell’anno.
Nell’analisi sono considerate circa 830 mila società che fatturano complessivamente circa 2.700 miliardi di euro, l’89% di tutte le imprese e l’85% circa di tutti gli operatori economici.
In Sicilia è Messina la provincia in maggior sofferenza (-20,1%). Tra le altre province siciliane: Trapani (-19,3%), Palermo (-17,7%), Agrigento (-19,6%), Caltanissetta (-19,7%), Enna (-19,9%), Catania (-19,8%), Ragusa (-19,2) e Siracusa (-13,7%). Quest’ultima è la provincia che soffre meno in tutta Italia.
Tra le province ad accusare maggiormente gli effetti della pandemia è Potenza (-29,1%), poi Arezzo (-27,2%), Fermo (-26,3%), Chieti (-25,8%) e Prato (-25,3%) con performance peggiori del dato nazionale, mentre resistono Cagliari (-13,8%), Roma (-16,1%), Genova (-16,5%) e Trieste (16,7%).
Disastro soprattutto nel mercato turistico alberghiero, dove si registra un calo delle presenze dell’80,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I flussi dall’estero sono ancora paralizzati (-93,2%) e anche il mercato domestico è ben oltre la soglia di allarme (-67,2%).
Secondo l’osservatorio di Federalberghi le ripercussioni sul mercato del lavoro sono dolorose: a giugno 2020 sono andati persi 110 mila posti stagionali e temporanei di varia natura (-58,4%). Per i mesi estivi sono a rischio 140 mila posti di lavoro temporanei. Per luglio le previsioni non sono tranquillizzanti: l’83,4% delle strutture intervistate prevede che il fatturato sarà più che dimezzato rispetto al 2019. Nel 62,7% dei casi, il crollo sarà devastante, superiore al 70%.

scroll to top