Condannato ex presidente del Mangano

Catania. Appropriazione indebita all'istituto medico psicopedagogico: due anni a Corrado Labisi, otto mesi alla moglie e sei alla figlia

CATANIA – Il Gup di Catania, Oscar Biondi, ha condannato, a conclusione del processo col rito abbreviato, a due anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita nella gestione dell’istituto medico psicopedagogico Lucia Mangano l’allora presidente del Cda, Corrado Labisi.
All’imputato, assistito dagli avvocati Carmelo Peluso e Fabrizio Maugeri, è stato contestato soltanto il primo capo di imputazione, gli altri tre c’è stata la remissione della querela. Con la stessa accusa sono state condannate anche la moglie e la figlia dell’imprenditore: Maria Gallo a otto mesi, e Francesca Labisi, assistita dal penalista Pieraldo Marino, a sei mesi.
L’accusa aveva chiesto la condanna a tre anni e 4 mesi per Corrado Labisi, a due anni e 4 mesi per la moglie e la figlia. Altri due imputati, due collaboratori di Labisi, Gaetano Consiglio, assistito dai penalisti Salvatore Ragusa e Stefania Gallo, e Giuseppe Cardì, sono stati rinviati a giudizio.
La prima udienza del processo col rito ordinario è stata fissata per il 6 aprile del 2021 davanti la prima sezione penale del Tribunale di Catania. Le indagini della Dia erano state coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dal sostituto Fabio Regolo.
Secondo l’accusa, l’imprenditore “in qualità di capo e promotore avrebbe distratto fondi dell’istituto” e Gallo Maria e i due collaboratori si “mettevano a sua disposizione simulando il proprio rapporto di lavoro e con buste paghe nelle quali figuravano somme mai effettivamente percepite da loro”. Lo stesso avrebbe fatto anche la figlia, Francesca, che inoltre “violava i doveri derivanti dalla carica di consigliera”.
Questo, sostiene la Procura di Catania, avrebbe “permesso di giustificare le uscite indebite che rimanevano a disposizione di Corrado Labisi e non dell’istituto Lucia Mangano”.

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