Musumeci: “Turisti? Un fitro ci vuole”. Boccia dice no alle limitazioni

Il governatore: "Sicilia chiusa sino al 7 giugno. Nessuna patente d'immunità ma un protocollo di sicurezza. Sala? E' il benvenuto". Il ministro: "Passaporto sanitario contro la Costituzione"

Non una patente d’immunità o una patente sanitaria, ma un protocollo di sicurezza. Col collega della Sardegna abbiamo la stessa ansia e lo stesso interesse: fare economia e non seminare morti. I dipartimenti Salute e Turismo stanno lavorando a un protocollo, vorremmo che linee generali venissero date dallo Stato, che proprio domani incontreremo nella Conferenza delle Regioni col premier Conte per indicare una linea omogenea: la mobilità regionale non può essere a macchia di leopardo”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
“In Sicilia vige una ordinanza che consente solo mobilità infraregionale, scade il 7 giugno. O noi anticipiamo la nuova ordinanza quindi ci allineiamo alle altre regioni oppure manteniamo l’ordinanza e partiamo l’8 giugno. Aspettiamo la Conferenza delle Regioni per avere il dato epidemiologico”. “L’amico Sala se vuole venire in Sicilia, con piacere: non gli chiederemo alcuna patente, neppure quella dell’auto. Mi sembra una esagerazione la sua, non tutti gli amici della Lombardia o dell’Emilia Romagna sono portatoti di virus. Sala ha fatto una battuta infelice, chiunque vorrà venire in Sicilia rispettando protocollo sicurezza sarà il benvenuto”.
Contrario a qualsiasi “passaporto sanitario” il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, che in in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera ha detto: “Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono”.
“Nei prossimi giorni con l’ultimo click che riporterà il Paese a muoversi – ha aggiunto Boccia – ci dovrà essere anche quello del buonsenso. Se tutte le regioni ripartono ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso è prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti”. Boccia, in audizione alla Commissione parlamentare sul Federalismo fiscale, ha sottolineato che comunque in ogni decisione peseranno le indicazioni degli esperti.

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