“In pochi giorni ribaltata strategia su arrivi, forse Musumeci nasconde un piano”

Il Codacons chiede spiegazioni al governatore: "Per caso vuole fare tamponi a tutta la popolazione?"

“Il 29 aprile il presidente della Regione siciliana aveva dichiarato che sul volo Catania-Roma dell’Alitalia non erano state rispettate le misure di distanziamento sociale e ne esigeva il rispetto, in quanto sarebbero stati imbarcati 96 passeggeri, poi il 30 aprile lo stesso Musumeci dichiarava blindata la Sicilia sino al 17 maggio dicendo ‘Se oggi l’Isola può contare sul più basso numero di contagi lo si deve anche alla forte limitazione degli arrivi e alla disciplina del popolo siciliano’. Adesso invece sappiamo che su richiesta del governatore i voli saranno raddoppiati, aumentati i collegamenti navali tra Sicilia e Calabria, insomma si apre agli ingressi nell’Isola”.
Il Codacons, “come molti siciliani” si chiede allora “che cosa è cambiato in così poco tempo? La Regione ha approntato una nuova strategia? Tamponi a tutta la popolazione? Eppure l’assessore della Salute Ruggero Razza non ha rilasciato dichiarazioni in tal senso e si parla di circa 91 mila tamponi effettuati su una popolazione di quasi 5 milioni. Non c’è ancora la possibilità per i privati di effettuare i test sierologici, che sono stati effettuati sul personale sanitario solo da alcune Asp, e non sono state istituite, con i numeri necessari, le Usca in tutta la regione”.
In particolare, prosegue l’associazione dei consumatori, “le Unità speciali di continuità assistenziale dovranno monitorare i pazienti affetti da Covid-19 in isolamento domiciliare, per i quali non è necessario il ricovero in ospedale, quelli in isolamento domiciliare con possibile infezione e i ricoverati dimessi. Ma i numeri dei medici di base che dovranno occuparsi di fornire questo tipo di assistenza domiciliare sono pochi e ricordiamo che soltanto lunedì scorso si è dato il via alle Usca a Catania”.
Per non dimenticare, infine, “i tempi dei risultati dei tamponi di fine quarantena, che hanno visto tantissimi siciliani costretti a rimanere in casa perché l’esito del tampone tardava ad arrivare”. Ecco perché il Codacons chiede al governatore di comunicare “quale strategia nuova o segreta è stata adottata, per rassicurare i siciliani, comprese tutte le persone che rientrano e rientreranno in Sicilia, perché sebbene i dati epidemiologici sull’isola siano confortanti i dati organizzativi non lo sono altrettanto”.

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