“Abbiamo fame, aiutate i più deboli”

Catania. "Armati" di padelle e mestoli, gli esclusi dai buoni spesa protestano davanti all'assessorato ai Servizi sociali. VIDEO - FOTO

Come annunciato, stamattina si è svolta la protesta delle persone escluse dall’elenco dei beneficiari dei buoni spesa del Comune di Catania. Si sono date appuntamento davanti all’assessorato ai Servizi sociali in via Dusmet per “una manifestazione con distanziamento”.
Il problema riguarda decine di migliaia di famiglie in reale emergenza che, per la scarsità dei fondi o per ritardi nel pagamento della cassa integrazione, ad oggi non hanno ricevuto nessun aiuto.

Erano venuti la scorsa settimana con una rappresentanza, le famiglie escluse dal sussidio, per chiedere un incontro con l’assessore ma la risposta era stata il silenzio. Avevano promesso battaglia se non fossero stati ascoltati, e così a due settimane dalle richieste di incontro arriva la decisione: una manifestazione pubblica e di massa, sempre con distanziamento.
Tanti i cartelloni dei manifestanti: “Ho fame, aiutiamo i più deboli”, “Devo mangiare, datemi il buono spesa”. “Armati” di pentole, vuote, a simboleggiare l’impossibilità di non avere più cosa mangiare, si sono disposti attorno all’assessorato battendo sulle pentole quanto più forte possibile.
E’ un grido di disperazione e rabbia. Nelle scorse settimane più volte era stato chiesto un incontro all’assessore Lombardo, chiarimenti, collaborazione, ma le porte di via Dusmet sono rimaste chiuse, così come staccati sono stati i centralini in questi mesi.
“E’ nei momenti di più grande difficoltà che le istituzioni devono più che mai aprirsi alla città. Rifiutarsi di ascoltare le esigenze dei cittadini, è un atto grave”, dichiara il comitato Reddito-Casa-Lavoro.
“Sappiamo che ogni Comune ha ampi margini di manovra sulla gestione dei fondi destinati a questi aiuti e pertanto non possiamo che chiedere delle modifiche, come già successo in altre città”, dichiara Simone Di Stefano del comitato.
Tra le tante persone diverse sono rientrate tra gli “idonei ma non beneficiari”. Elena racconta: “Avrei diritto ad avere aiuto, ma alla fine non lo riceverò. Cioè, hanno chiaro che stiamo morendo di fame, ma nemmeno rispondono al telefono. E’ una vergogna!”.

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