Catania, “Turi ciuri” torna in carcere

Salvatore Fiore, esponente di rilievo del clan di San Giovanni Galermo, aveva ottenuto i domiciliari ad aprile per l'emergenza Covid

CATANIA – La Polizia di Catania ha arrestato il pluripregiudicato Salvatore Fiore, 53 anni, detto “Turi Ciuri” perché deve scontare cinque anni e 18 mesi di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni.
Detenuto presso il carcere di massima sicurezza di Lanciano, era stato scarcerato il 21 aprile scorso con provvedimento del magistrato di sorveglianza di Pescara, che aveva concesso la detenzione domiciliare, in considerazione delle pregresse patologie non compatibili con il regime carcerario e a seguito dell’emergenza Covid-19.
Il boss catanese sta scontando un residuo pena per estorsione e per una rapina risalente alla fine degli anni ’90. Dalle ultime indagini in cui è rimasto coinvolto, Fiore è indicato come un esponente di rilievo del gruppo di Cosa nostra di San Giovanni Galermo. Per un periodo, sarebbe stato il capo degli affari illeciti della roccaforte criminale all’interno della famiglia Santapaola-Ercolano ed è rimasto, comunque, uno dei punti di riferimento per il clan mafioso.
L’excursus criminale di Fiore comprende diverse sentenze di condanna per reati ostativi, commessi fino al 2014, tra cui rapina, rapina aggravata in concorso, armi, associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione in concorso aggravata e, sono in corso nei suoi confronti, ancora due procedimenti per associazione mafiosa ed estorsione, entrambi definiti con sentenza di condanna in primo grado a 20 anni di reclusione per uno e a 5 per l’altro.
Fiore, appartenente all’organizzazione mafiosa santapaoliana radicata nella zona di San Giovanni Galermo, stamattina è stato rintracciato a casa dalla Squadra Catturandi della polizia e portato nella casa circondariale Bicocca di Catania.

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