Catania, negozi aperti anche la domenica. Cbc contesta: ‘Lesi i diritti dei lavoratori’

L'associazione: "Si cede al ricatto dei datori". Riaprono anche i mercatini biologici, restano chiusi i supermercati

Per sostenere la ripresa e arginare il disagio economico provocato alle attività commerciali dal coronavirus, il sindaco di Catania, Salvo Pogliese ha firmato un’ordinanza che autorizza la riapertura al pubblico nei giorni domenicali e festivi dei negozi di ogni genere, con eccezione di supermercati e outlet, per cui continua a valere l’obbligo di chiusura domenicale.
Da domenica prossima riaprono anche i mercati settimanali del contadino a km 0 di Piazza Giovanni Verga, piazzale Sanzio e piazza Aldo Moro che prima del lockdown si svolgevano regolarmente nelle giornate domenicali.

Il provvedimento del primo cittadino “è fondato sul riconoscimento della Regione siciliana alla città di Catania, quale Comune a vocazione turistica e città d’arte, individuazione che consente agli esercizi commerciali di rimanere aperti anche la domenica e i giorni festivi”: “Anche questo aiuto importante per i piccoli commercianti e i consumatori che hanno maggiore alternative per i loro acquisti – ha detto Pogliese – segna la ripresa e in un certo senso il ritorno alla normalità, fermo restando che tutte le attività commerciali devono rigidamente attenersi alle regole sul distanziamento e le norme di igiene”.
L’ordinanza viene contestata da Catania bene comune, che chiede al sindaco di annullarla. “L’amministrazione così riporta la città indietro, privilegiando gli interessi di pochissimi imprenditori e compromettendo, nuovamente, diritti e dignità di tantissime lavoratrici e tantissimi lavoratori. La chiusura dei negozi la domenica e nei giorni festivi è un principio di civiltà, che consente alle persone e alle famiglie di organizzare la propria vita, e i rapporti con i propri affetti, liberamente, fuori dal ricatto delle turnazioni imposte dai datori di lavoro. Consentire le aperture domenicali significa cedere al ricatto di datori di lavoro che, nella maggior parte dei casi, assumono il personale con contratti precari o con contratti che indicano un numero di ore minore rispetto a quelle lavorate, che spesso hanno lavoratori in nero e che comunque non garantiscono ai propri dipendenti bonus per il lavoro nei giorni festivi. Esistono persino catene di negozi che obbligavano tutti i dipendenti ad essere presenti la domenica”.
Secondo l’associazione “la decisione del sindaco non solo è sbagliata ma è anche una forzatura inaccettabile. La circolare della Regione Sicilia infatti consente l’apertura degli esercizi commerciali di domenica e nei giorni festivi solo nelle località turistiche e nei luoghi di culto. È più che evidente che tale eccezione è ammessa per fini turistici. Nulla a che vedere con le motivazioni addotte dal sindaco all’emanazione dell’ordinanza per Catania: favorire i commercianti. È bene chiarire che l’apertura domenicale e nei giorni festivi di bar, ristoranti, strutture ricettive e altri servizi necessari era già consentita e l’ordinanza riguarda l’apertura di altre tipologie di esercizi commerciali non essenziali”.

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