Catania, istanza di fallimento

La Procura chiede l'azzeramento del Cda e la nomina di amministrazioni giudiziari. Ma il Comitato non molla. Pogliese: "Subito una svolta societaria"

La Procura di Catania ha presentato istanza di fallimento del Calcio Catania. I pm Fabio Regolo e Alessandra Tasciotti hanno chiesto l’azzeramento dell’attuale consiglio di amministrazione e la nomina di amministratori giudiziari.
La Procura contesta una significativa perdita d’esercizio alla chiusura del bilancio 2019, la quasi totale erosione del patrimonio sociale, l’accumulo di ingenti debiti tributari negli ultimi cinque anni (da 4,5 milioni di euro a 15 milioni) e la mancata ricapitalizzazione.
La società etnea, inoltre, risulta non avere attuato alcun piano di ristrutturazione economica. L’udienza per la trattazione dell’istanza è stata fissata per il 25 maggio.
Storia finita per il Comitato che nei prossimi giorni si costituirà in società per azioni? Non ancora. Gli stessi pubblici ministeri lasciano la porta aperta a una possibile cessione del club attraverso la nomina di amministrazioni giudiziari che valutino tale opzione.
La cordata presenterà la nuova offerta nei primi giorni della prossima settimana, non appena formalizzata l’ormai avvenuta costituzione della Spa, nella speranza che basti a salvare la matricola 11700.
Sulla vicenda stamane è intervenuto anche il sindaco Salvo Pogliese con una nota: “Gli appelli ripetutamente lanciati alla proprietà del Calcio Catania a salvare la matricola originaria – si legge nel comunicato – sono purtroppo caduti nel vuoto col solo risultato di avere aggravato il pesantissimo onere debitorio e obbligato l’intervento della magistratura penale. Un atteggiamento che non spetta a noi giudicare, ma che valutiamo come gravemente irrispettoso nei confronti dei 74 anni di tradizione calcistica che hanno tenuto viva la passione di generazioni di catanesi per la maglia rossazzurra”.
“Non c’è altro tempo da perdere. Con un sussulto di dignità, si dia subito una svolta alla guida societaria, per salvare la matricola 11700 che alimenta un viscerale attaccamento ai colori rossazzurri che rappresentano qualcosa di più di un simbolo della nostra città. In quella storia sportiva, sofferta e tribolata, c’è la nostra storia di catanesi che non mollano mai e non si rassegnano all’ingiustizia e alla sconfitta. Si definiscano subito i negoziati per garantire un futuro certo al Calcio Catania e alle centinaia di lavoratori che vi orbitano, cedendo la Società a chi faccia un’offerta utile, prima che sia troppo tardi. Di fronte all’unica offerta della cordata, se così dovesse essere, si valuti quella e si faccia presto: il tempo è scaduto. Il Sindaco della Città con l’Amministrazione Comunale sarà a fianco di chiunque salverà la matricola 11700 con un progetto serio di autentico rilancio. Noi ci siamo e ci saremo”.

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