‘Tranelli, niente pin e telefoni muti: a Catania gestione buono spesa vergognosa’

La replica: "Approfondimenti doverosi"

Il racconto del Comitato Reddito-Casa-Lavoro: "Odissea on line che mortifica i cittadini. Pronti a uscire in strada" LEGGI LE MAIL

CATANIA – “La gestione del buono spesa a Catania è vergognosa”. Le famiglie del Comitato Reddito-Casa-Lavoro, attivo da anni nell’ambito del diritto alla casa e al reddito, attaccano frontalmente il Comune.
“Dopo aver creato una richiesta on line con domande tranello, difficilissima da compilare anche per chi ha frequentato le scuole alte, si crea il paradosso – spiega il Comitato -: finalmente arrivano le mail, per alcuni, pochissimi, di approvazione; basterebbe cliccare nel link e tramite app e pin iniziare a usufruire del buono spesa. Ma accade qualcosa di strano, nella mail non è inserito il pin e così inizia una ricerca disperata da parte dei tanti nuclei che già vivono una difficoltà economica come mai prima”.

Il comitato racconta i tentativi di mettersi in contatto con l’amministrazione: “Da quando si è dato il via alle domande, nessun numero dei servizi sociali risponde. Per informazioni, per dubbi sul come compilare la domanda, per sapere degli esiti e quant’altro: nulla. E così passano 4 giorni alla ricerca di questo pin che sembra essere lì a portata di mano, una piccola dimenticanza, una mail non arrivata”.
Simone Di Stefano, del comitato, prosegue: “Oggi finalmente arriva una mail, ma il contenuto non è quello sperato. ‘Se non ha ricevuto il pin è perché la sua domanda è ancora in valutazione’. Valutazione? Ma non era stata approvata? E ancora nessuno risponde”.

Dunque, concludono le famiglie, “questa via crucis per il buono spesa è solo l’ennesima operazione approssimativa messa in campo dai servizi sociali del Comune di Catania, che tutto hanno meno che cura nei confronti dei cittadini in difficoltà. In tempi non di Covid avremmo chiesto le dimissioni. Oggi chiediamo di ritarare la rotta subito. La situazione è critica. Se dovremo uscire per ottenere un diritto negato, una risposta al telefono, state pur certi che lo faremo”.
Dal Comune a stretto giro di posta arriva la replica: “Senza scendere nel livello della polemica si precisa che sono già 320 le app attivate sulle 873 domande per il buono spesa esitate, addirittura nella stessa serata di venerdì, ultimo giorno lavorativo prima delle festività pasquali. Su 37 di queste, in realtà, è necessario un ulteriore approfondimento, dopo una prima valutazione positiva, attinente al profilo socio-assistenzale, a opera delle stesse assistenti sociali che devono poter valutare con serenità ed equità, i presupposti per il riconoscimento del beneficio”.
Dunque, secondo l’amministrazione, “altro che gestione vergognosa. Si tratta in verità di un’azione scrupolosa e oculata, alla luce di una misura imponente in termini di risorse e aspettative tra la gente, che va garantita con azioni amministrative fondate sulla massima serietà, attenzione e trasparenza, tenendo conto dei numerosi fattori di criticità in cui gli uffici sono costretti a operare”.

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