Musumeci: “Fase 2? Un papocchio”

Il governatore a Telecolor: "Le misure adatte per il Nord non vanno bene per il Sud e viceversa. Una riapertura prudente si può e si deve fare, proporremo delle modifiche"

Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, non risparmia toni critici nei confronti del nuovo decreto ministeriale sulla Fase 2.
Intervenuto a “Speciale Coronavirus” su Telecolor, il governatore ha spiegato: “La delusione non è solo mia, ma di tutti i miei colleghi. Forse per la prima volta dall’inizio dell’emergenza non c’è più quello spirito unitario che ci ha accompagnato sinora. Ci si aspettava una maggiore apertura dal governo”.
“E’ venuto fuori una specie di papocchio: le misure che vanno bene per il Nord non vanno bene per il Sud e viceversa. Noi governatori abbiamo bisogno di maggiore autonomia. D’accordo non far partire il turismo nell’entroterra, non va bene che lo si faccia in regioni a chiara vocazione turistica”.
“Noi governatori stiamo raccogliendo una serie di proposte da sottoporre al governo nazionale. Non è semplice metterci d’accordo, le esigenze spesso sono diverse. Noi, in Sicilia, abbiamo idee chiare”.
“A che serve autorizzare le persone ad andare nelle aree a verde se poi non c’è nessuno che controlli? A che serve consentire ai ristoranti di aprire le cucine, con i lavoratori gomito a gomito, e poi impedire alla gente di andare al ristorante o farla sedere a due metri e mezzo con la mascherina? Capisco ci siano istanze differenti da conciliare, ma il compito del governo è proprio questo. Conte ha scontentato tutti”.
“Sono stato il primo a essere prudente, ma oggi riconosco che una riapertura prudente si possa e si debba fare. La Sicilia ha un tessuto produttivo formato all’80% da piccole e medie imprese e di questo occorre tenere conto”.
“Le seconde case? Si tratta di provvedimenti che non rientrano nelle competenze del presidente della Regione. Non abbiamo la cornice entro la quale poter determinare certe misure. Il quadro è confuso. Categorie come ambulanti o parrucchieri sono in comprensibile difficoltà: se, ad esempio, il barbiere o l’estetista mettessero la mascherina e limitassero l’afflusso di clienti secondo me potrebbero lavorare. E’ una delle richieste che farò nelle prossime ore”.
“I siciliani hanno dato lezione di civismo. Abbiamo dimostrato di saper osservare le norme e i numeri ci hanno dato ragione. Non siamo quello che alcuni giornalisti del Nord vorrebbero fare intendere”.
“La polemica sul post dell’assessore Messina? Gli ho chiesto di rimuoverlo e l’ha fatto subito, forse anche prima che glielo chiedessi. Si tratta di un’infelice scelta di satira politica, ma chi è di centrodestra spesso di satira ne ha subita tanta. Per me l’incidente è chiuso, ci sono temi molto più importanti e se conosco bene Conte si sarà fatto una risata”.
“Ci si consenta di utilizzare le risorse di cui disponiamo. Se a Genova si è potuto ricostruire il ponte Morandi conferendo poteri eccezionali perché non si può fare altrettanto in Sicilia facendo partire tanti cantieri pubblici? Non accettiamo più due Italie con due velocità diverse”.

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