Dieci laboratori per gestire post quarantena: “Rientrati non escano prima dei tamponi”

Razza: "Mi scuso se si dovrà attendere qualche giorno in più, ma è un sacrificio necessario. Non possiamo permetterci ottimismo". VIDEO


I segnali paiono positivi, ma non bisogna illudersi. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, invita i siciliani alla prudenza per contrastare con efficacia il coronavirus e annuncia l’attivazione di dieci laboratori dedicati esclusivamente alla gestione dei tamponi post quarantena.
“I dati sono significativi – spiega Razza – le misure di contenimento adottate dalla Regione sembrano produrre i loro effetti. Non possiamo però permetterci ottimismo e quindi rimettere in discussione certe regole, a cominciare dalla quarantena imposta a chi è rientrato in Sicilia: abbiamo chiesto di attendere qualche altro giorno al termine del periodo di isolamento così da poter effettuare un controllo sanitario”.
“Sento di dovermi scusare – ha proseguito l’assessore – con chi sta aspettando qualche giorno in più, ma vorrei che fosse chiaro a tutti che è uno sforzo necessario. Abbiamo effettuato seimila tamponi nella fascia di soggetti interessati: oltre quattromila sono stati già elaborati e tra questi abbiamo rinvenuto 39 positivi. Dobbiamo evitare che chi si sente benissimo possa essere un positivo asintomatico e quindi vada a reinserirsi in maniera precoce nel contesto sociale contagiando altre persone”.
“Per questo motivo abbiamo destinato dieci laboratori solo ai tamponi post quarantena, una linea che potrà processare 1.200 tamponi al giorno. Ciò comporterà che un numero significativo di persone dovrà attendere qualche giorno per lasciare la propria abitazione. Chiediamo un sacrificio in più nell’interesse tutti per non esporci a una quota aggiuntiva di pericolo”.
“Sono convinto che entro i giorni pasquali saremo in grado di assicurare i tamponi a tutti coloro i quali sono rientrati in Sicilia. E’ una scelta dolorosa, ma il sacrificio è limitato visto che il Dpcm impone di restare a casa sino al 13 aprile. Il virus si combatte con regole chiare e dure, che tutti dobbiamo osservare”.

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