Oltre 100 positivi: Troina quarta zona rossa

Paese in quarantena dopo la morte di una venticinquenne ospite dell'Oasi. Ricoverato anche il presidente

TROINA (ENNA) – Troina è il quarto comune siciliano che diventa zona rossa, dopo Agira, Salemi e Villafrati. Lo ha deciso, con una propria ordinanza, il presidente della Regione Nello Musumeci, sentito il primo cittadino del centro ennese, dove fino al 15 aprile vigerà il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale e la sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, a eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità.
Potranno entrare e uscire dal paese solo gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nell’assistenza alle attività inerenti l’emergenza, nonché esclusivamente per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, di prodotti sanitari, di beni e servizi essenziali. Inoltre, è consentito il transito, in entrata e in uscita, dei residenti o domiciliati (anche di fatto) nei Comuni interessati, esclusivamente per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante.
Il provvedimento si è reso necessario per evitare il diffondersi del contagio del Covid: 109 i casi di positività al coronavirus, essenzialmente circoscritti tra pazienti e operatori dell’Oasi.
Ieri è morta una 25enne ospite dell’Irccs, era ricoverata da tre giorni nell’ospedale di Enna: aveva altre patologie pregresse associate alla sua disabilità e le sue condizioni si sono aggravate.
Nello stesso ospedale è assistito il presidente dell’Oasi, don Silvio Rotondo, risultato positivo. “Sto bene, stamattina senza febbre. Ho una visuale della campagna che rallegra un poco il cuore. Prendo tante medicine. Sono un poco ‘sospeso in aria’ perché non sai come è fatta questa malattia. Le persone sono molte attente. Sto vivendo un silenzio profondo e il Signore mi custodirà alla Sua maniera. Prego per voi”, dice.
Il sindaco Sebastiano Fabio Venezia, sotto scorta per le sue battaglie contro l’infiltrazione mafiosa nei pascoli dei Nebrodi, lavora da casa dove si è messo in auto quarantena perché malato e in attesa di effettuare il tampone sul Covid-19. “Ho avuto un’improvvisa febbre dolori al corpo e perdita delle forze – racconta -. Ho appena fatto una tac urgente e alcuni esami immediati e sono in attesa dei risultati”.
“Cercando di fare il mio dovere – aggiunge il sindaco – nei giorni scorsi sono stato purtroppo a contatto con persone risultate poi conteggiate e adesso sono in attesa di fare anche io il tampone. Per adesso resisto fin quando le forze mi esisteranno continua isolamento e da casa gestire in prima persona l’emergenza con l’aiuto prezioso dei miei assessori e dei miei collaboratori. Vi ringrazio della vostra vicinanza e del vostro affetto”.
Al laboratorio di virologia del Policlinico di Catania, rende noto l’Oasi di Troina sull’ultimo report, sono arrivati ad oggi complessivamente i risultati di 225 tamponi su 318 eseguiti (141 pazienti e 177 operatori). “Dei 141 test effettuati sui pazienti ne abbiamo ricevuto 119. Di questi 70 sono positivi, compresa la paziente che come tristemente noto è deceduta, e 49 sono negativi. Si attende il risultato di altri 22 tamponi più uno da ripetere. Per gli operatori abbiamo ricevuto i risultati di 106 tamponi, di cui 40 positivi e 65 negativi. Attendiamo l’esito di 73 test più uno da ripetere”.
L’Irccs ribadisce che “le condizioni di salute delle persone a cui è stata riscontrata la positività da coronavirus, e di coloro che sono sottoposti ad isolamento per contatti diretti o indiretti con gli stessi, non destano particolari preoccupazioni e presentano una discreta sintomatologia, così come pure il quadro clinico del presidente dell’Istituto, don Silvio Rotondo”.

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