Musumeci: “A breve blocco totale”. Stop ai collegamenti con la Sicilia

Chiesto al ministro De Micheli un decreto per fermare, con minime deroghe, voli, auto, treni e navi che portino nell'Isola. Bilancio regionale: 188 casi, 71 ricoverati, 33 solo a Catania. Secondo primario contagiato al Cervello di Palermo. In Italia altri 368 morti. Paesi europei adottano nostre misure. Gli esperti: "Il picco si avvicina"

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Sospensione dei collegamenti aerei, nazionali e internazionali, a eccezione di due voli al giorno tra Roma e Palermo/Catania; blocco di tutti i servizi automobilistici interregionali e dei servizi marittimi per il trasporto dei passeggeri, garantendo solo quello merci.
Sono alcune delle prossime iniziative che il ministro dei Trasporti Paola De Micheli si appresta ad adottare, su richiesta del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per contenere il contagio del Coronavirus nell’Isola. Lo rende noto un comunicato della Presidenza della Regione.
Saranno possibili gli spostamenti per i passeggeri da Villa San Giovanni e Reggio Calabria a Messina e viceversa, ma solo per comprovate esigenze di lavoro o di salute. Con Roma sarà mantenuto un solo treno intercity al giorno. Il governatore ha chiesto anche al ministro della Salute, Roberto Speranza, i necessari controlli sanitari alla partenza sia per i passeggeri che per i conducenti di mezzi di trasporto merci.
Nel pomeriggio, nel corso della trasmissione “Mezz’ora in più” su Rai3, Musumeci aveva sollecitato “l’intervento dell’esercito” per “contrastare gli arrivi dal Nord Italia” nell’isola. “I prefetti sono stati avvertiti – ha detto Musumeci -, si tratta di destinare una parte dei soldati che già sono su strada ai controlli nei punti di arrivo in Sicilia”.
Ieri il presidente della Regione aveva espresso preoccupazione per il rientro di oltre 31 mila persone in pochi giorni provenienti dal Nord Italia, sollecitando al ministro dell’Interno Lamorgese “maggiori controlli”. “Siamo preoccupati dalle oltre trentamila persone giunte in Sicilia e autoregistratesi negli ultimi dieci giorni. Ma quante altre migliaia sono entrate sull’Isola senza avvertire la stessa responsabilità e la stessa prudenza?”, ha sottolineato Musumeci.
“È chiaro che insieme col nostro personale sanitario e ai volontari, agli arrivi nei porti, negli aeroporti e nello Stretto di Messina – ha aggiunto il governatore – serve avere anche uomini in divisa. Ieri mattina ho parlato con il ministro dell’Interno, in quanto i volontari della Croce rossa e le guardie del Corpo forestale regionale non possono assolutamente bastare. C’è sempre lo sciocco, il furbo, quello che si sente invulnerabile. E tutto questo mette a rischio il sacrificio che cinque milioni di persone stanno facendo in Sicilia con grande senso di responsabilità”.
Per Musumeci “non si tratta di mettere i carri armati sulle strade, ma di coadiuvare le forze dell’ordine, nello scoraggiare gli arrivi dal Centro-Nord, ma anche da altri Paesi del Mediterraneo, visto che la Sicilia è una regione di frontiera. Proprio per questo ho chiesto al ministro dei Trasporti di predisporre un’ordinanza che blocchi non solo tutti gli arrivi dei mezzi di trasporto nelle ore notturne, ma di impedire o limitare il movimento dei passeggeri extraregionali, consentendo soltanto il trasporto delle derrate alimentari. Ho il dovere di difendere la salute dei miei cittadini”.

IN SICILIA 188 POSITIVI. Per gli esperti in Italia si avvicina il picco di contagi da coronavirus, ma la Sicilia anche oggi, secondo i dati dell’assessorato regionale alla Salute, riesce a contenere i numeri.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’isola, aggiornato alle 12 odierne (domenica 15 marzo), in merito all’emergenza sanitaria, così come comunicato dalla Regione siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 2.452, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 188 campioni (32 più di ieri).

Risultano ricoverati 71 pazienti (sedici a Palermo, trentatrè a Catania, sette a Messina, uno a Caltanissetta, due ad Agrigento, due a Enna, sei a Siracusa e quattro a Trapani) di cui 15 in terapia intensiva, mentre 108 sono in isolamento domiciliare, sette sono guariti (due a Palermo e Agrigento, uno a Enna, Messina e Ragusa) e due deceduti.
Questa la divisione nelle varie province: Agrigento, 20; Caltanissetta, 2; Catania, 91; Enna, 2; Messina, 10; Palermo, 33; Ragusa, 4; Siracusa, 15; Trapani, 11
La Regione raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87

SECONDO PRIMARIO POSITIVO A PALERMO. Anche il primario del reparto di ortopedia pediatrica dell’ospedale Cervello di Palermo è risultato positivo al test del Coronavirus. Nel reparto sono subito state avviate le procedure di sanificazione e i controlli sugli altri sanitari.
Si tratta del secondo medico dell’ospedale nel giro di due giorni, dopo che ieri era risultata positiva anche il primario del pronto soccorso pediatrico dello stesso ospedale. I tamponi eseguiti sul personale sanitario di quel reparto stamane avevano dato esito negativo.
ALTRI 368 MORTI. Sono arrivate a 1.809 le vittime del coronavirus in Italia. Il dato è stato reso noto dalla protezione civile. In un solo giorno c’è stato un aumento di 368 decessi. Sabato l’aumento era stato di 175.
Superati i 20 mila malati: sono complessivamente 20.603, con un incremento rispetto a sabato di 2.853, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 27.747.
Le persone guarite sono 2.335 (369 più di ieri). “Dall’inizio dell’emergenza – ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli – sono state trasferiti dalle terapie intensive della Lombardia ad altre regioni 40 pazienti. Faccio un richiamo alle regole: bisogna uscire soltanto per esigenze lavorative, cure mediche e spesa. Bisogna limitare al massimo i viaggi e le uscite fuori dalle abitazioni”.
“GLI STATI EUROPEI STANNO ADOTTANDO LE MISURE DELL’ITALIA”. Alla luce dell’evoluzione della malattia e della curva di crescita dei contagi in Italia “altri Paesi europei stanno adottando misure analoghe alle nostre, che sono quelle attualmente più efficaci nel modificare la curva”, ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro in conferenza stampa, auspicando che “il fatto che anche altri paesi le adottino può creare un’azione sinergica”.
SI AVVICINA IL PICCO. Le prossime ore sono cruciali per capire se effettivamente si stia avvicinando il picco nei casi di coronavirus SarsCoV2. A indicarlo non è il numero dei malati, pari a 17.750 con 21.157 contagiati. A mettere in allerta è invece il leggero rallentamento nella progressione delle morti, che ieri sono state 175 in più contro le 250 in più registrate venerdì.
Per il fisico esperto di sistemi complessi Giorgio Parisi, dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) “se anche i dati di oggi saranno buoni vorrà dire che si sta cominciando a vedere qualche effetto del contenimento”. Ad oggi comunque, ha aggiunto, “non si può parlare di un rallentamento statisticamente significativo, ma se la tendenza dovesse proseguire per altri due giorni, allora potremmo pensare a un trend che si sta consolidando”.
Oltre al rallentamento dei decessi, un altro numero interessante è l’aumento contenuto dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, pari a 1.518 i malati, 190 in più rispetto a ieri: “Potrebbero indicare una tendenza, che si stia avvicinando il picco”. E’ presto comunque per arrivare a delle conclusioni, ha aggiunto, considerando quanto sia disomogenea la situazione in Italia. Basti pensare alla situazione in Lombardia e quella nell’Italia centro-meridionale.
NEGATIVI TAMPONI AL VILLA SOFIA. Sono risultati negativi i tamponi eseguiti ieri su medici, infermieri e operatori sociosanitari dell’ospedale ‘V. Cervello’ di Palermo, dopo che è risultato positivo il primario del pronto soccorso pediatrico. L’attività di pronto soccorso sta tornando pian piano alla normalità.

DUE CASI ALLE EOLIE. Due casi positivi di Covid-19 a Salina, una delle sette isole dell’arcipelago delle Eolie. Riguardano una giovane di 25 anni che era appena tornata a Santa Marina di Salina dal nord Italia e di un isolano dello stesso Comune, di 64 anni. I tamponi erano stati eseguiti nella serata di venerdì e la positività, riscontrata dal laboratorio del centro malattie infettive di Barcellona Pozzo di Gotto, attende ancora di essere validata dai uno dei due centri regionali di riferimento. I due pazienti, secondo quanto riferito dai carabinieri, si trovano nelle loro abitazioni in isolamento, per il più anziano viste le patologie pregresse, si sta programmando il trasferimento in un ospedale adeguato, tenuto conto che il presidio sanitario di Lipari non è in grado far fronte alle esigenze della malattia.
IN ARRIVO VENTILATORI POLMONARI. Per far fronte all’emergenza coronavirus, Consip ha già ordinato 3.800 ventilatori polmonari, ne ha reso disponibili in pronta consegna ulteriori 300, e ha contrattualizzato forniture per oltre 30 milioni di mascherine chirurgiche, più di 7 milioni di guanti, oltre 13 milioni di tute, calzari, cuffie e camici (ancora da assegnare da parte di Protezione Civile) e per oltre 390 mila tamponi e più di 260 kit diagnostici corrispondenti a oltre 67 mila test. Dei 3.800 ventilatori polmonari ordinati, evidenzia ancora Consip, i primi 329 sono con consegna a 3-7 giorni e oltre 3.500 a 15-45 giorni.

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