“Inquietante silenzio di Coop Alleanza 3.0”

Sindacati preoccupati: "Dall'azienda false accuse per fuggire dalle proprie responsabilità, chiederemo aiuto al prefetto di Catania"

CATANIA – E’ trascorsa quasi una settimana dall’ultimo sciopero dei lavoratori dei supermercati “Coop Alleanza 3.0” della provincia di Catania, ma dall’azienda non è giunto alcun cenno di risposta alle richieste più di una volta invocate dalle 400 unità, che temono per la perdita del posto di lavoro. La conferma arriva dalle sigle sindacali Ugl terziario e Cisal terziario, che hanno preso parte alla protesta facendo registrare un’alta adesione di partecipanti, esprimendo profonda rabbia per il silenzio della società.
“In queste ultime ore l’unico cenno da parte di “Coop Alleanza 3.0” è stato affidato ad un comunicato inviato a tutto il personale per segnalare che hanno “Assistito, nei confronti dei colleghi che hanno liberamente scelto di prestare la propria attività lavorativa, ad aggressioni verbali che ci hanno turbato e preoccupato. Una nota che, qualora dovesse essere confermata con l’assunzione della paternità dall’azienda stessa, ci fa pensare che attualmente l’unico modo per la cooperativa di spostare l’attenzione dal vero problema sia quello di mettere in giro notizie false ed infondate che, oltretutto, contribuiscono a minare l’armonia e la serenità tra i dipendenti”, evidenziano Vito Tringale per la Ugl e Paolo Magrì della Cisal.
“Chiediamo invece ai vertici aziendali di vigilare sull’atteggiamento di qualche direttore di punto vendita, che nei giorni precedenti lo sciopero e nelle ultime giornate, si è reso autore di atti di ostruzionismo nei confronti di coloro che volevano partecipare o che hanno partecipato. Forse, anche i direttori stessi dimenticano di essere lavoratori e, come noi, rischiano di vivere una nuova odissea se non si hanno certezze sul futuro”.
“Per questo abbiamo pensato di chiedere aiuto a sua eccellenza il Prefetto, perché magari davanti ad un tavolo così autorevole potremo avere riscontro sul perché si è disatteso l’accordo del 2017 e non si sono aperti i sette nuovi negozi che erano stati promessi, o magari conoscere i motivi per cui il contratto d’affitto dei locali di “Le Ginestre” e “Le Zagare” viene rinnovato di mese in mese e per cui non è iniziata la ventilata riduzione dell’area vendita del centro Katanè”.
“Il tutto – continuano i sindacalisti – mentre all’improvviso alcuni nostri colleghi si sono visti assegnare improvvisamente un incremento delle ore lavorative, per ridurre il gap della banca ore, e non si hanno altri cenni aldilà della comunicazione del 3 marzo che riteniamo inaccettabile e fuori luogo. Da parte nostra, come organizzazioni sindacali, continuiamo a lottare a fianco di tutti i lavoratori nel pieno rispetto dei ruoli (sindacato/azienda) e dello Statuto della cooperativa, invocando un atteggiamento più responsabile e trasparente da parte di quest’ultima”.
“Diversamente – concludono Tringale e Magrì – ci vedremo costretti a programmare da subito altre azioni pacifiche, ma decise e chiare per reclamare a gran voce i diritti dei dipendenti Coop”.

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