Piantagione di ‘erba’ accanto al vivaio con giro d’affari da 25 milioni di euro

Santa Croce Camerina. Alla coltivazione di fiori aveva unito quella della marijuana: in manette un imprenditore 52enne. Bloccata la produzione di 3 milioni e mezzo di dosi. VIDEO

SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA) – Le Fiamme Gialle di Ragusa hanno scoperto a Santa Croce Camerina, nel Ragusano, una maxi piantagione di marijuana in località “Finocchiara” o “Menta”. All’interno circa 7.000 piante trovate in piena fioritura e pronte per la raccolta, per un peso complessivo di 5 tonnellate.
Scoperte quattro serre collocate in una vasta area di oltre 10.000 mq in una zona agricola che si estende nell’entroterra a ridosso della strada provinciale 85. Le piante di marijuana, di un’altezza media tra i 150 e i 200 cm, erano ben nascoste alla vista da una barriera di ortaggi ad alto fusto.
In manette sono finiti il 52enne V.A., amministratore di fatto di un’azienda florovivaistica, e un 53enne rumeno, O.C.R., gestore di un fondo agricolo. Al momento dell’irruzione dei finanzieri nell’area agricola, i responsabili dopo aver esploso diversi colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio, sono fuggiti nelle campagne riuscendo a far perdere le loro tracce.

La perquisizione nella piantagione ha portato alla luce un ingegnoso impianto serricolo, dotato di tutti gli accorgimenti necessari a garantire l’ottima riuscita della coltivazione impiantata. Infatti, nei pressi delle serre, è stato trovato un pozzo creato ad hoc da dove attingere l’acqua che poi tramite una pompa, alimentata da un gruppo elettrogeno, consentiva un’irrigazione regolare delle piante di marijuana attraverso un sofisticato sistema di tubi che garantiva adeguata acqua a ogni singola pianta.
Dalle indagini è emerso che il terreno agricolo dove si trova la piantagione era da tempo gestito dal rumeno O.C.R., che aveva provveduto a retribuire il locatario del fondo – risultato totalmente estraneo – attraverso dei pagamenti effettuati per suo conto dal ragusano V.A., quest’ultimo proprietario del terreno adiacente all’area e sul quale è tuttora presente un’azienda florovivaistica formalmente intestata al figlio ma risultata di fatto gestita dal padre.
E’ così stato scoperto che la piantagione era stata interamente realizzata con la complicità del ragusano V.A., imprenditore nel settore florovivaistico, che aveva quindi unito all’attività di coltivazione dei fiori quella più remunerativa della produzione di marijuana. Tutto veniva gestito e organizzato mediante la connivenza del rumeno O.C.R..
Il gip del Tribunale di Ragusa ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere eseguita dai militari della Compagnia di Ragusa nei riguardi di V.A., il quale, nella nottata dello scorso 31 gennaio, giunto a Catania con un volo proveniente da Bucarest, è stato arrestato in Ragusa. Ricercato il rumeno O.C.R.
Da una stima effettuata sulla base delle prime analisi eseguite dall’Asp di Ragusa, si ritiene che le piante, una volta completata la fase di crescita ed essiccate, avrebbero prodotto oltre 3 milioni e mezzo di dosi, per un giro d’affari di circa 25 milioni di euro.

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