“Spaccio? No, arte, amore e fratellanza”: da Siracusa la rivolta dei tunisini

Medici, imprenditori e professionisti lanciano la risposta social all'ex ministro Salvini: "Le nostre sono storie di successo"

Salvini: "Scusi, lei spaccia?"

SIRACUSA – Un video messaggio all’ex ministro Matteo Salvini, ma soprattutto la voglia di metterci la faccia per far conoscere la comunità di tunisini in Italia.
Ci sono medici, avvocati, imprenditori, contadini: sono tunisini residenti da tempo in Italia che sulla pagina Facebook “iospaccio” raccontano la loro storia e concludono affermando, anche in base alla propria professione, di spacciare amore, arte, salute, dignità, pace.
L’idea è di Ramzi Harrabi, 42 anni, da venti in Sicilia, artista e mediatore culturale, che ha deciso di reagire dopo la citofonata di Salvini a una famiglia tunisina nel quartiere Pilastro di Bologna, per sapere se chi abitava in quell’appartamento fosse uno spacciatore di droga.
“Parlando con miei connazionali in molti hanno espresso tanta rabbia e delusione. Ho pensato di rispondere in maniera efficace – ha detto Ramzi Harrabi – per far emergere quello che non emerge mai. Si narra solo di chi arriva o di chi spaccia, ma non si parla mai di storie di successo. Non si parla di chi vive in Italia da anni ed è parte integrante del tessuto sociale italiano”.
L’iniziativa si sta diffondendo nei social. “Spaccio amore e fratellanza, scusa non ti posso aprire”, conclude un video rivolgendosi a Salvini.

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