Sanremo, tutti contro il rapper ‘sessista e violento’

Le deputate chiedono che Junior Cally non partecipi: "Incita al femminicidio e allo stupro"

Polemiche per la presenza del rapper Junior Cally a Sanremo. Diverse deputate si schierano contro la scelta di far partecipare il cantante che – attaccano – “incita al femminicidio, allo stupro, alla violenza” ed è sotto accusa anche per le sue rime anti-populiste.
Il presidente della Rai Marcello Foa si dice “irritato” per la decisione che giudica “eticamente inaccettabile”. Lui (il ventinovenne romano Antonio Signore) si difende e contrattacca: “E’ evidente che su questa polemica le donne e il sessismo non c’entrano nulla. Due sono le cose: o si accetta l’arte del rap, e probabilmente l’arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un’ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano”.
Sui social circolano i testi delle canzoni. In particolare di “Si chiama Gioia: “Lei si chiama Gioia, beve poi ingoia. Balla mezza nuda, dopo te la dà. Si chiama Gioia, perché fa la troia, sì, per la gioia di mamma e papà… L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera… state buoni, a queste donne alzo minigonne”.

scroll to top