Caro carburante, aumenti in vista

Salite le quotazioni del petrolio, si teme un'impennata dei prezzi dopo il raid Usa a Baghdad. Codacons: "Denunceremo chi specula"

CATANIA – Il 2020 potrebbe aprirsi con un nuovo caro-benzina, per effetto delle quotazioni del petrolio che sono salite ai massimi degli ultimi quattro mesi raggiungendo quota 63 dollari. Mentre le quotazioni in Mediterraneo sono in salita sia per la benzina sia per il gasolio, si registrano aumenti dei prezzi consigliati per Eni sul Gpl (+2 cent), Tamoil sul diesel (+1 cent) e il Gpl (+2 cent) e IP, Italiana Petroli e Q8 su tutti e tre i prodotti (+1 cent).
“A meno di drastiche variazioni in più od in meno delle quotazioni internazionali alla chiusura dei mercati di oggi o del tasso di cambio euro/dollaro – spiega l’associazione dei distributori Figisc Confcommercio in una nota – vi sono ad oggi plausibili presupposti per una aspettativa di prezzi tendenzialmente in aumento per i prossimi 4 giorni con scostamenti – almeno in questa prima fase iniziale – entro 0,5 cent/litro in più. Le previsioni non possono andare oltre il termine ravvicinato di 4 giorni in considerazione delle variabili di mercato”, anche considerando che lo scenario potrebbe rapidamente cambiare dopo l’uccisione del generale iraniano Soleimani e la conseguente impennata odierna del prezzo del petrolio.
Il Codacons si dice pronto a iniziative legali contro qualsiasi rincaro speculativo dei prezzi alla pompa.
Francesco Tanasi segretario nazionale Codacons spiega che “al momento i ritocchi dei listini presso i distributori sono minimi ma temiamo, così come avvenuto in passato, una improvvisa ondata dei rialzi dei prezzi per benzina e gasolio, con effetti negativi per le tasche dei consumatori. Per tale motivo il Codacons sta monitorando i listini dei carburanti e, in caso di aumenti eccessivi, siamo pronti a denunciare i petrolieri alle Procure della Repubblica per il reato di aggiotaggio“.
Ricordiamo infatti che i carburanti venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati nei mesi scorsi, quando le quotazioni del petrolio erano inferiori, e un aumento repentino dei prezzi alla pompa non appare in alcun modo giustificato. Non solo. Una eventuale ondata di rialzi avrebbe effetti negativi anche sui prezzi dei prodotti trasportati su gomma, con rincari dei listini per una moltitudine di prodotti – conclude il Codacons.

scroll to top