“Intascò cinquecentomila euro dell’8xmille”: chiesto il rinvio a giudizio per l’ex vescovo

Francesco Miccichè è accusato di peculato, l'indagine riguarda l'illecita gestione finanziaria della diocesi di Trapani

PALERMO – La Procura di Trapani ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex vescovo Francesco Miccichè con l’accusa di peculato. Per i magistrati, il prelato si sarebbe impossessato di fondi provenienti dall’8xmille.
Le indagini scattarono nel 2011 e riguardavano la gestione finanziaria della diocesi di Trapani; nel 2012 Miccichè venne rimosso da Papa Benedetto Ratzinger dopo un verifica eseguita dal “visitatore apostolico” monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara.
Il gup Antonio Cavasino ha fissato a gennaio l’udienza preliminare. Secondo i pm Miccichè avrebbe creato un danno erariale appropriandosi di soldi sottratti dai conti “interventi caritativi” ed “esigenze di culto pastorale della diocesi di Trapani”. Su questi conti affluivano i fondi dell’8×1000. L’ex vescovo si sarebbe appropriato di 544.439 euro per altri fini.

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