“Default? No, castronerie”

L'assessore Armao: "Rispetto a 4 anni fa il debito è diminuito di un miliardo". Ma dalla relazione degli esperti emerge che la Regione è esposta per 310 milioni di euro con 5 banche. VIDEO

PALERMO – “Chi parla di default, buco, debito dice solo di castronerie”. l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, in conferenza stampa per presentare il bollettino finanziario della Regione.
Rispetto a quattro anni fa, il debito dell’ente, per mutui e investimenti, è diminuito di 1 miliardo di euro, attestandosi a quota 4,955 mld, pari al 5% del Pil siciliano. Armao ha evidenziato che il debito della Sicilia è inferiore a quello di altre regioni, come il Piemonte e che quello della Capitale è maggiore. E che “in due anni, il governo Musumeci non ha fatto neppure 1 euro di indebitamento”.

LA RELAZIONE TOP SECRET. Durante l’incontro trapelano alcuni dati sulla relazione, top secret, consegnata al governo Musumeci da una speciale commissione di esperti che per un mese ha studiato documenti e carte relativi a cinque contratti swap sottoscritti dalla Regione, tra il 2005 e il 2006, su operazioni in derivati a garanzia di mutui accessi all’epoca con la Cassa depositi e prestiti. A dare mandato alla commissione di verificare i contratti è stato proprio il governo Musumeci. Proprio alla luce di questa relazione, l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao ha definito con i tecnici del Mef e con Cdp l’accordo per avere la copertura con l’obiettivo di aprire un negoziato con i cinque gruppi bancari con i quali la Regione ha una esposizione residua per 310 milioni di euro per estinguere gli swap anzitempo perché ritenuti anti-economici.
La Regione avrebbe un’esposizione swap pari a 310 milioni ancora aperti con 5 gruppi bancari attraverso un accordo transattivo: è l’obiettivo della Regione siciliana, che ha l’ok del Mef e di Cassa depositi e prestiti, pronta ad aprire un contenzioso qualora le banche non dovessero accettare il negoziato. Domani è in programma un vertice a Palermo tra l’assessore all’Economia Gaetano Armao e il suo staff con i dirigenti dei 5 gruppo bancari.
LE BANCHE. I cinque gruppi bancari sono Nomura, Merril Lynch, Banca nazionale del lavoro, Deutsche Bank e Unicredit. L’esposizione verso le controparti delle operazioni in derivati, che furono sottoscritti dalla Regione a copertura di mutui con CdP contratti tra il 2005 e il 2006, è di 310,931 milioni, la quota maggiore pari al 32,07%, nei confronti dei giapponesi di Nomura. Per definire l’operazione transattiva la Regione ha ottenuto il via libera del Mef e di CdP, con quest’ultima ha concordato la rinegoziazione dei mutui che consentiranno all’amministrazione di liberare risorse per circa 150 milioni di euro. “Dalle banche ci aspettiamo un’offerta – dice l’assessore Armao – Se non dovessero cogliere questa opportunità andremo a contenzioso. Se riceveremo invece una proposta compatibile con le risorse liberate noi andiamo a chiudere”. E il ragioniere generale, Giovanni Bologna, aggiunge: “Ci aspettiamo un grosso sconto, non di uno o tre punti percentuali ma a doppia cifra”. L’assessore porge la mano alle banche: “La ragionevolezza dovrebbe indurre a chiudere queste partite”.
REGIONE SPERICOLATA. “I derivati stipulati tra 2005 e 2006 furono a dir poco spericolati – spiega Armao – Erano forme di garanzie sulla variabilità di tassi su mutui di CdP con la conseguenza che la Regione decise di coprirsi con derivati e swap: si mise come rischio-soglia il 7%, del tutto inverosimile a meno che non fosse esplosa la Terza guerra mondiale: la previsione massima era il 5%. Come se un anziano stipulasse una garanzia in caso di sbarcasse sulla Luna”.
“Fino a oggi questi derivati sono costatati alla Regione 300 milioni di euro, rischiamo di arrivare a quasi 500 milioni da qui alla scadenza dei contratti, tutto questo senza 1 euro di beneficio per la Regione: questo è il disastro provocato da questa vicenda – ha sostenuto Armao – Abbiamo fatto accordo col Mef e Cdp per rinegoziare il mutuo e dunque quei derivati: domani incontreremo le banche per il closing. Con loro decideremo se chiudere con una liquidazione transattiva. Se le banche dicono che non hanno interesse preannuncio una battaglia che non sarà leggera”. Armao ha elogiato il lavoro fatto dalla commissione. “Ci si è posto il problema se questi contratti derivati siano sotto giurisdiione italiana o inglese. Potremo fare valere alcune questioni poste dalla I sezione della Cassazione sul tema e che quest’anno ha sollevato la questione davanti alle Sezioni Uniti, aspettiamo il responso”. Secondo l’assessore all’Economia, “se viene riconosciuto che quei derivati abbiano valenza di mutui allora serviva all’epoca una delibera dell’Assemblea siciliana ma non ci fu questa copertura”.

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