Catania: elezione rettore, ok slitta ancora

Il Tar non rigetta ma non accoglie il ricorso sull'annullamento. Udienza fissata il 16 gennaio. Il decano: "Si mettano da parte vecchi dissapori"

 suCATANIA – “Le esigenze cautelari dei ricorrenti”, in applicazione del comma 10 dell’articolo 55 del codice di procedura amministrativa, “possono ritenersi adeguatamente tutelate con la sollecita definizione del giudizio di merito”, che si terrà il prossimo 16 gennaio in udienza pubblica. Così il Tribunale amministrativo regionale di Catania sul ricorso presentato da Luigi Maggio e Attilio Maria Luigi Toscano, rappresentati dagli avvocati Pietro Sciortino e Dario Riccioli, contro l’elezione a rettore di Francesco Priolo, dopo le dimissioni di Francesco Basile indagato nell’inchiesta ‘Università bandita’.
La nomina del nuovo rettore non è stata ancora ratificata dal Miur e l’ateneo non è stato ancora ammesso come controparte per la dichiarazione di nullità della nomina del suo legale per un problema procedurale sanabile entro l’11 novembre. Per il Tar “rimane impregiudicata la valutazione alla fase di merito sulle eccezioni” presentate. I giudici ritengono che “la decisione sulla presente fase cautelare, che, nei limiti dell’esame necessariamente sommario della stessa, la novità e la complessità, in rito e nel merito, delle questioni dedotte non si prestano a essere ivi delibate, necessitando un adeguato approfondimento proprio della fase di merito”.
E, pertanto, conclude l’ordinanza del Tar di Catania, “in considerazione della quantità complessiva del carico di lavoro della Sezione, va fissata la pubblica udienza del 16 gennaio 2020”.
Il decano dei professori, Vincenzo Di Cataldo, stamani ha inviato una nota a tutti i docenti e agli studenti. “Speriamo tutti che presto il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca firmi il decreto di nomina del nostro nuovo rettore, Prof. Francesco Priolo. Entro pochi giorni, quindi, la nostra Università sarà restituita al suo assetto ordinario. Il rettore potrà esercitare le sue prerogative. Il decano potrà tornare al suo naturale anonimato. Avvieremo in piena normalità il nuovo anno accademico. Riprenderemo il lavoro che ciascuno di noi, in un giorno vicino o lontano della sua vita, ha scelto di svolgere: quel lavoro meraviglioso e strategico per ogni collettività che è studiare e insegnare”.
“Questo nostro lavoro impegna, deve impegnare, tutte le nostre risorse. Richiede, tra le tante cose, e non ultime, piena serenità e armonia, perché è attività essenzialmente congiunta, non individuale. Abbandoniamo perciò, se esistono ancora, dissapori e incomprensioni di anni passati, come il nostro nuovo rettore ci chiede, e come ci hanno invitato a fare tutti i candidati alla carica di rettore fin dal primo giorno della recente campagna elettorale. In questo spirito, e con rispetto, desidero invitare i due ricorrenti, Lucio Maggio e Attilio Toscano, a chiudere le loro recenti iniziative. Esse trovano verosimilmente radici in vecchi dissapori con ormai lontani vertici dell’Ateneo, e non mi pare abbia senso rivolgerli ai nostri nuovi. Potranno così anche loro contribuire, se vogliono, alla piena distensione di cui tutti, per primi i nostri studenti, abbiamo bisogno, e, in definitiva, ad un nuovo corso della nostra Università”.

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