Serie C al via con l’incognita

Tar accoglie istanza Figc su caso Cerignola: decisione il 9 settembre col rischio di stravolgere tutto. Ma la Lega Pro è categorica: "Vale calendario prefissato"

ROMA – Per sapere se l’Audace Cerignola potrà o meno giocare in Serie C bisognerà attendere il 9 settembre. Così ha deciso la sezione prima ter del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, che ha accolto la domanda cautelare monocratica presentata dalla Federcalcio e disposto la sospensione degli effetti del provvedimento del Collegio di Garanzia dello Sport.
Secondo il decreto del Tar, firmato dal presidente Riccardo Savoia, solo sospendendo in via cautelare il provvedimento del giudice sportivo che aveva dato ragione all’Audace Cerignola, riconoscendo al club pugliese il diritto di partecipare alla Serie C, si può tutelare “l’interesse prevalente da apprezzare nella presente fase”, ovvero confermare “i calendari della Coppa Italia e dei campionati” per assicurarne “il regolare svolgimento”.
Dunque la Serie C potrà partire nelle date stabilite: se poi, nella trattazione collegiale fissata per il 9 settembre, il Tar dovesse confermare nel merito la decisione del Collegio di Garanzia dello Sport e dare ragione al Cerignola, tutto dovrebbe essere nuovamente stravolto.
Una nota della Lega Pro, pubblicata nel pomeriggio, sembra comunque allontanare questa possibilità: “La Serie C 2019-20 resta a 60 squadre. Con decreto emesso in data odierna – si legge nel comunicato – il Presidente della Prima Sezione ter del TAR del Lazio sospende i provvedimenti emessi dal Collegio di Garanzia del Coni relativi alla società Cerignola, valutando come prevalente l’interesse al regolare svolgimento del Campionato e della Coppa Italia di Lega Pro che pertanto si disputeranno secondo il calendario già prefissato. Trasparenza e legalità rimangono quindi i capisaldi del nuovo sistema che garantisce certezze e mette al riparo la categoria da aggressioni”.

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