Corruzione elettorale, chiesto giudizio per 87: “Cordaro e Aricò devono dimettersi”

Inchiesta 'Voto connection' nel Palermitano: il M5s attacca i due esponenti del governo Musumeci

PALERMO – Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per 87 persone, tra cui l’assessore Toto Cordaro e il capogruppo di Diventerà Bellissima all’Ars Alessandro Aricò nell’ambito dell’inchiesta “Voto connection” della Procura di Termini Imerese, i deputati del M5s all’Ars chiedono le dimissioni dei due esponenti di spicco della maggioranza di Musumeci.
“Un altro forte schiaffo alla credibilità e all’immagine delle istituzioni siciliane, la politica non può fare finta di nulla”, dicono i parlamentari grillini. L’udienza preliminare si terrà il 4 dicembre davanti al tribunale di Termini Imerese. Tra gli indagati anche l’ex governatore della Sicilia, Totò Cuffaro. I reati contestati sono attentato ai diritti politici del cittadino e corruzione elettorale per le elezioni regionali del 2017.
“Il fatto che l’inchiesta sia andata avanti – affermano i deputati del M5s – dovrebbe indurre Cordaro e Aricò a dimettersi dalle loro cariche, in attesa che la giustizia faccia il suo corso. E’ vero che fino al terzo grado di giudizio tutti sono da considerare innocenti, è altrettanto vero, però, che non è possibile attendere le calende greche, mentre si ricoprono posti di visibilità e di responsabilità, come soprattutto nel caso dell’assessore Cordaro”.
“Ricordiamo – concludono i deputati – che sono fin troppi gli assessori e i deputati che all’Ars sostengono la maggioranza di Musumeci a essere indagati, tra questi Riccardo Savona che continua, nel silenzio assoluto della politica, a mantenere la presidenza della commissione Bilancio, pur essendo indagato per truffa”.

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